Importante aumento delle recidive di infarto del miocardio, in particolare durante il primo anno dall’evento acuto, nei soggetti che assumono farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS). Queste sono le conclusioni di uno studio osservazionale di Anne Marie Schjerning Olsen e collaboratori, pubblicato su Circulation 2012; 126: 1955-1963, l’importante rivista scientifica statunitense, organo ufficiale dell’American Heart Association. Sono farmaci usati per il trattamento delle artriti e delle artrosi, tipiche dell’età adulta e che frequentemente si associano alle malattie cardiovascolari. Il loro impiego è stato sempre consigliato per evitare gli altrettanto numerosi e gravi effetti collaterali dei farmaci steroidei, cortisone e derivati. La ricerca ha analizzato i tassi d’incidenza di morte coronarica o infarto del miocardio non fatale, in 43.608 pazienti (44% di un campione di 99.187) cui sono stati prescritti FANS dopo il primo evento infartuale. Ci sono stati 36.747 morti per tutte le cause e 28.693 decessi per coronaropatia durante i cinque anni di follow-up. L’uso di qualsiasi tipo di FANS negli anni successivi a una sindrome coronarica acuta è stato costantemente associato a un aumentato rischio di morte e recidiva con percentuali statistiche simili sia a un anno, sia a cinque di osservazione (hazard ratio tra 1,22 e 1,63 con intervalli di confidenza comuni del 95%)…..
L’esperienza personale nella pratica quotidiana evidenzia spesso un comportamento anomalo di questi pazienti, la cui causa è il frequente desiderio di auto-adattamento delle terapie e lo scarso dialogo con il medico di famiglia. Nel trattamento cronico del post infarto e delle vasculopatie in generale è di solito prescritta l’Aspirina a basso dosaggio per ridurre l’aggregazione delle piastrine, i mattoni che, quando si uniscono con la fibrina, generano i trombi, responsabili della ostruzione delle arterie. Il paziente automaticamente, in caso di assunzione di un qualunque FANS, sospende l’Aspirina, conosciuta più per le proprietà antiinfiammatorie e antidolorifiche che per quelle antiaggreganti, ritenendola a torto un doppione. Una placca aterosclerotica da stabile può diventare instabile, si ulcera favorendo così l’aggregazione delle piastrine e la formazione del trombo.
In definitiva, considerando che i FANS sono farmaci indispensabili per il trattamento di patologie che determinano dolore, impotenza funzionale, limitazione, disagio sociale e in definitiva una cattiva qualità di vita, due sono i messaggi da “portare a casa”. Primo cautela, limitando la prescrizione di queste molecole a casi importanti, specie per trattamenti cronici e a lungo termine, secondo mai autosospendere l’aspirina, meglio nota come Cardioaspirina o aspirinetta, senza il parere del medico.
Bari 2 novembre 2012