Questo è lo scoraggiante resoconto che emerge dalla relazione sullo stato di salute del nostro paese che il Ministro della Salute, Balduzzi, ha recentemente esposto alla presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, pochi giorni orsono.
Nel 2009 sono morti 588.438 di italiani, di cui 286.619 maschi (48,7%) e 301.819 femmine (51,3%).
224.830 (38,2%) sono i decessi per malattie cause cardiovascolari, mentre 174.678 (il 29,7%) per il cancro. Muoiono più femmine che maschi, ma a questi ultimi il primato per decessi da cancro. In forte aumento diabete, sovrappeso e obesità. Se non s’interverrà su questi fattori di rischio, il bilancio nei prossimi anni sarà più drammatico.
I ricoveri ospedalieri sono stati 10 milioni nel 2011. Le prestazioni di specialistica ambulatoriale e di laboratorio hanno superato i 770 milioni, oltre 1 miliardo le confezioni distribuite di farmaci di classe A, quelle completamente a carico del SSN. La spesa complessiva è stata di 112,9 miliardi di euro, con un valore medio pro-capite pari a 1.862 euro, e un incremento percentuale dell’1,4% rispetto al 2010.
La crisi ci rende più buoni e solidali. Il numero complessivo dei donatori di organi è stato nel 2011 di 1.319 persone, contro 1.301 dell’anno precedente (+1.4%); i donatori di cornee sono aumentati del 9% (oltre 7.300 donatori); per le cellule staminali emopoietiche il numero dei donatori iscritti al Registro Italiano ha superato i 400.000 (+3%).
Questa è la fotografia, che potrà offrire le basi per una discussione pubblica sul Servizio sanitario nazionale. Obiettivo analisi delle criticità e presentazione di proposte concrete di piani d’intervento, per esempio campagne di prevenzione sugli stili di vita e bonifiche ambientali (Taranto docet). Il risultato finale è aumentare qualità e produttività del sistema a fronte di risorse economiche sempre più ridotte nel futuro. E’ augurabile buona volontà e un maggiore impegno da parte di tutti gli operatori sanitari e degli utenti, premesse fondamentali per una sanità più efficiente, più efficace, meno costosa e soprattutto più umana.
Bari 15 dicembre 2012