La Cardiologia territoriale: prevenzione e cura delle malattie cardiovascolari
Riccardo Guglielmi relatore e inviato
Nuove proposte terapeutiche e modelli organizzativi più efficaci sono stati discussi il 22 e il 23 febbraio, presso l’auditorio del Comando Vigili Urbani di Bari, dai più qualificati cardiologi nazionali, universitari, ospedalieri e del territorio, nell’ambito del congresso “La Cardiologia territoriale: prevenzione e cura delle malattie cardiovascolari” organizzato dalla dott.ssa Annamaria De Giosadell’ASL BA, con il patrocinio dell’Ordine dei Medici di Bari, dell’associazione scientifica nazionale A.N.C.E. e dell’Associazione Italiana Donne Medico.
Scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, ipertensione arteriosa, effetti di terapie oncologiche, gestione del cardiopatico cronico complesso, sono stati i principali argomenti affidati, nella prima giornata del congresso, agli ultraspecialisti del settore, i prof.ri Di Lenarda, Gaglione, Guarini, Tavazzi. I temi trattati sono stati oggetto di confronto, in una tavola rotonda, condotta dal giornalista Gustavo Del Gado alla quale ha partecipato anche il volontariato particolarmente impegnato nella gestione della cronicità cardiologica attraverso l’associazione A.M.A. Cuore di Bari. Esposte, senza ipocrisia di facciata, le criticità organizzative a fronte di un riconoscimento attribuito ai cardiologi del territorio e ai medici di famiglia, di voler offrire assistenza e cure migliori ai pazienti cardiopatici e favorire l’integrazione ospedale/territorio.
Nella seconda giornata sono emerse, nella sezione riguardante la cardiologia forense, le problematiche attuali, relative alla responsabilità professionale e alla medicina difensiva, il cui impatto sulla spesa sanitaria nazionale annua supera i 10 miliardi di euro. Nel confronto interattivo con i partecipanti sono state avanzate dal relatore Riccardo Guglielmi, le soluzioni per il contenimento dei costi, la sicurezza dei pazienti e la serenità operativa dei medici. Le problematiche psicologiche, l’attività motoria, l’alimentazione, le dislipidemie, le patologie otoiatriche e gastroenterologiche correlate, sono stati gli argomenti di confronto tra cardiologi, specialisti del settore e medici di famiglia (Accettura, Bellini, Bruzzese, De Pergola, De Benedittis, Iannuzziello, Mascolo, Mastromarino, Saliani).
Evidenziato il ruolo del Care manager, una nuova figura professionale, nell’ultima, ma non per importanza, relazione pertinente la gestione infermieristica (Caramuscio), anche domiciliare, della cardiopatia cronica. Le richieste rivolte alla parte amministrativa riguardano la formazione, l’ammodernamento delle diagnostiche, la maggiore comunicazione tra i medici e gli utenti, il tutto per far emergere le potenzialità professionali presenti nel settore extraospedaliero e offrire cure di qualità.
La cardiologia del territorio ha dimostrato di essere l’interfaccia tra la realtà ospedaliera e il mondo della medicina di base e si candida a essere l’anello di unione e di comunicazione tra gli specialisti, i pazienti e le loro famiglie. Al cardiologo del territorio il cardiopatico chiede la soluzione alle numerose problematiche, mediche e psicologiche del ritorno a casa dopo una degenza ospedaliera.