Il colesterolo, un composto organico di natura lipidica, è uno dei fattori di rischio più importanti per la formazione della placca aterosclerotica la responsabile dell’ostruzione dei vasi arteriosi e dell’alterato rifornimento d’ossigeno ai tessuti degli organi.
L’alterazione del flusso nelle arterie coronarie, i vasi del cuore, determina angina pectoris, infarto del miocardio, aritmie gravi e minacciose per la vita.
L’epidemiologia, la scienza che studia la diffusione delle malattie sulla popolazione, ha dimostrato che l’incidenza delle patologie coronariche è funzione dell’aumento del tasso di colesterolo ematico e che la sua riduzione ne determina un sensibile calo.
Il valore massimo del colesterolo, che recenti simposi clinici hanno fissato in 200mg% per la popolazione esente manifestazioni cliniche (prevenzione primaria) e 160mg% in pazienti già colpiti dalla malattia aterosclerotica (prevenzione secondaria), non deve diventare una mania per molti o un dramma per altri.
Se tutti ci sottoponessimo ad un esame, il tasso di colesterolo risulterebbe nella maggioranza dei casi superiore ai valori previsti dalla comunità scientifica. La colpa?
Prima di tutto dell’alimentazione, del nostro innaturale stile di vita, dei fattori genetici e della concomitanza d’altri fattori di rischio come l’ipertensione arteriosa ed il fumo.
Allo stato attuale poco si può fare sui fattori genetici, anche se i nuovi studi lasciano prevedere buone speranze, molto invece si può e si deve fare modificando lo stile di vita ed intervenendo sull’alimentazione.
Evitiamo i grassi animali, il burro per esempio. Sostituiamolo con il nostro olio d’oliva, ricco tra l’altro di vitamina E, la vitamina anti – ossidante che si oppone all’invecchiamento. Usiamo il latte scremato e scegliamo formaggi magri come la ricotta. Riduciamo il consumo eccessivo di pasta, pane, carni. Preferiamo il pesce, meglio quello azzurro, inserendo più verdure e fibre nella nostra dieta. Evitiamo gli alcolici limitandoci al consumo di ½ bicchiere di vino, meglio quello rosso, al pasto principale. Basta passare a ciò che noi meridionali abbiamo inventato, la dieta mediterranea, da nominare, al più presto, ambasciatore di buona salute in tutto il mondo.
La dieta è importante ma ha bisogno di un compagno ideale. L’esercizio fisico.
Certo per abbassare significativamente il colesterolo è necessario uno sforzo aerobico impegnativo come la corsa, il nuoto, il ciclismo, ma non dobbiamo ignorare l’effetto favorevole, anche sul piano psicologico, del regolare impegno fisico, come la passeggiata o il frequentare una palestra.
Infine cosa fare quando la dieta e l’esercizio fisico non sono sufficienti? L’aiuto in questo caso ci viene dato dalla ricerca scientifica. Molecole come le Statine ed i Fibrati sono i farmaci ideali per il controllo dell’assetto lipidico.
Le malattie coronariche rappresentano la causa più alta di mortalità e morbilità nei paesi occidentali e pertanto riducendo il colesterolo si agirà favorevolmente sulla spesa sanitaria, proprio in un momento in cui il controllo delle risorse diventa un obiettivo comune di tutte le forze politiche.