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L’8 marzo al tempo del Coronavirus. Una notte e un giorno da ricordare

Il vaccino conoscenza e buon senso  

8-marzo

Di Riccardo Guglielmi

La festa della donna di oggi è passata in secondo piano. C’è un’emergenza e la nostra attenzione è polarizzata da continue cifre, da pareri discordanti di tanti che fanno passerella in televisione, dall’altalena di notizie che sentiamo dai nostri governanti. La positività al Covid-19 di Zingaretti, che appare rassegnato ma fresco e riposato, è diventata da 24 ore un fatto mediatico anche se, a bocce ferme, qualcuno comincia a chiedersi “ma perché gli hanno fatto il test se ci è apparso sempre in buona salute. Tutti, anche chi non ha sintomi devono fare il test o è il test è un nuovo privilegio concesso di routine alla classe politica”. Meglio ritornare alla festa della donna. Un grande augurio a tutte le donne, figlie, mogli, madri,  in particolare a quelle impegnate, nei Pronto soccorso, nelle terapie intensive, nelle degenze, negli ambulatori, nelle farmacie e nelle amministrazioni di tutte le strutture sanitarie del nostro sistema sanitario nazionale, impegnate a combattere la battaglia contro un nemico invisibile, aggressivo e feroce. Queste donne devano essere paragonate alle tante partigiane, grandi combattenti nella nostra guerra di liberazione, che dopo il conflitto sono state dimenticate e messe da parte. Le donne italiane sono in prima linea e dimostrano di sapersi sacrificare per il bene della collettività. Non dimentichiamole quando la tempesta sarà passata; la mimosa, che idealmente  doniamo, le donne la poggiamo sulla croce. Per ora GRAZIE e buon 8 marzo.

Dopo questo doveroso e giusto riconoscimento è importante riprendere la rotta dell’informazione e dell’analisi, considerata la particolare contingenza che vivremo ancora per altri mesi. Scoperta e sperimentazione del vaccino hanno tempi lunghi, almeno un anno, ma come è stato già scritto su queste pagine,  la vaccinazione per il Coronavirus è in questo momento la conoscenza, l’arma per vincere l’angoscia il buon senso. L’incertezza crea ansia mentre la paura, se ben canalizzata, diventa qualcosa di positivo e utile all’organismo, perché attiva i meccanismi di allerta, difesa e valutazione dell’attacco.

Anche la notte dell’8 marzo non sarà facilmente dimenticata. In quelle ore il governo firmava misure restrittive che ridurranno la libertà individuale. Deprecabile il fatto che dalle ore 21 del 7 marzo era in rete la bozza del provvedimento, subito diffusa dalla televisione. Come prevedibile la notizia ha scatenato ansia e molti, sicuramente i figli del nostro Sud costretti ad emigrare per lavorare, si sono affrettati a lasciare le città interessate, prendere il primo treno e congiungersi alle famiglie. La conseguenza che a breve aumenteranno i contagi.  Il cuore pulsante dell’Italia, Lombardia e altre 14 province del Nord, sono in quarantena, zona rossa. La restante parte dell’Italia è zona gialla, a minor rischio di contagio, per ora.  Non ci resta che ragionare in termini di priorità e di statistica. Il problema del contagio da Coronavirus esiste a tutte le longitudini e latitudini in una società globale. Oggi viviamo la priorità: più contatti abbiamo, più aumenta il rischio di contagio. Evitiamo   assembramenti, aggregazioni, tutti quei luoghi dove si è in tanti e a stretto contatto. I ricercatori,  lavorando senza tregua, forniscono ogni ora quelle informazioni che ci permetteranno di vincere questa battaglia. Le misure consigliate e imposte vanno nella direzione giusta per contenere l’eventuale esplosione del contagio e non ingolfare un servizio sanitario che è da settimane messo a dura prova.

Non è allarmismo, il Sud  potrebbe essere il teatro di una nuova Caporetto. Abbiamo professionalità, coraggio, capacità, orgoglio e spirito di sacrificio ma i mezzi sono quelli che sono e sono frutto di politiche nazionali e locali che ci penalizzeranno. Per anni Roma ha ridotto gli stanziamenti da destinare alla Sanità, anche a parità di residenti rispetto ad altre regioni. Siamo stati obbligati a dolorosi piani di rientro. La professione medica è stata delegittimata. I bisogni di salute dei cittadini al Sud sono inascoltati da anni e di conseguenza gli utenti, esasperati, scatenano quotidianamente la loro rabbia su medici e infermieri, nel Pronto soccorso, negli ospedali e negli ambulatori.  Le ricadute delle scelte politiche centrali sono state a livello locale devastanti: chiusi ospedali, tagliati posti letto, bloccate le assunzioni. L’Ospedale Cotugno di Bari, fiore all’occhiello per le malattie polmonari e l’Ospedale Militare di Bari sono stati annullati. Queste strutture ci avrebbero fatto comodo in questo momento. Gli attuali posti letto nelle degenze internistiche, nelle sub intensive e nelle terapie intensive non sono sufficienti per i grandi numeri. Non potranno essere accolti quanti avranno bisogno di assistenza meccanica respiratoria. Mancano tecnici nei laboratori di microbiologia, i radiologi e le TAC, diagnostica sensibile e specifica per la polmonite interstiziale, sono insufficienti. Stanno pensando a un limite di età d’ingresso in terapie intensive. Il bravo medico deve curare tutti,  la politica deve salvare il paese e i cittadini.

Drammatiche saranno le ricadute sull’economia, ma questi sono problemi futuri che potranno essere risolti solo se la politica attuerà quei provvedimenti adeguati, duraturi, non temporanei, che da anni aspettiamo. Chi produce sogna meno burocrazia, meno fiscalità, meno giurisprudenza. Si aspetta più certezza, efficienza ed efficacia. Concentriamoci oggi sulla priorità, appena possibile sulla ripresa.

L’emergenza passerà, trasformiamola in risorsa e facciamo tesoro di questa esperienza. Dopo Caporetto, cambiato il comandante, Diaz subentrò a Cadorna, l’Esercito italiano ha dato il meglio e  la guerra fu vinta. Se le condizioni di salute sono buone continuiamo a lavorare usando precauzioni e attenzioni consigliate. Quando è possibile restiamo a casa, dedichiamo più tempo a leggere e studiare. Riscopriamo la famiglia e diamo ai figli esempi positivi. Il piccolo sacrificio di ridurre l’attività sociale garantirà grandi benefici futuri. Diamo fiducia e incoraggiamo tutti gli operatori sanitari, di ogni ordine e grado che si sono attivati  appieno. Non c’è medico che non si sia posizionato in prima linea. Il Servizio sanitario italiano è unico, eccellente anche se qualcuno continua a distinguere impropriamente pubblico e privato. In questo momento l’unica vaccinazione per il Coronavirus è la conoscenza e il buon senso.

Riccardo Guglielmi – Giornalista scientifico del Corriere Nazionale

https://www.corrierenazionale.net/2020/03/08/8-marzo-ai-tempi-del-coronavirus/

 

Conoscenza e buon senso: la vaccinazione per Coronavirus

Conoscenza e buon senso: la vaccinazione per Coronavirus

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La paura per Coronavirus si vince col buon senso  

Cari lettori, questo non è un articolo di allarmismo ma di buon senso. Come medico devo dare l’esempio, come giornalista messaggi di attenzione. Il problema del contagio da Coronavirus esiste a tutte le latitudini in una società globale. Ragioniamo in termini di priorità e di statistica. Se le condizioni di salute sono buone continuiamo a lavorare usando quelle precauzioni e attenzioni che sono state consigliate. Questa può essere giudicata priorità, ma più contatti abbiamo più aumenta il rischio di contagio e quindi cerchiamo di evitare assembramenti, aggregazioni e tutti quei luoghi dove si è in tanti e a stretto contatto. I ricercatori in pochi mesi, lavorando senza tregua, forniscono ogni ora quelle informazioni che ci permetteranno di vincere questa battaglia. Le misure consigliate e imposte vanno nella direzione giusta per contenere l’eventuale esplosione del contagio e non ingolfare un servizio sanitario che è da settimane messo a dura prova. Ci saranno ripercussioni sull’economia ma questi sono problemi futuri che potranno essere risolti se si faranno provvedimenti adeguati; NON SONO PROBLEMI ATTUALI. Il numero di posti letto nelle degenze internistiche, nelle sub intensive e nelle terapie intensive non è sufficiente per i grandi numeri (per anni hanno fatto tagli di posti letto, bloccate assunzioni, numero chiuso a medicina e alle professioni sanitarie). Tutti gli operatori sanitari, di ogni ordine e grado hanno saputo attivarsi appieno. Il Servizio sanitario italiano è unico, eccellente anche se qualcuno continua a distinguere impropriamente pubblico e privato. Quando è possibile restiamo a casa. E a chi dovesse chiedermi “tu che fai” rispondo subito che non mi sottraggo dal prestare la mia professionalità anche in ospedale. Le altre patologie non scioperano e non vanno in pensione. Evito l’attività sociale e ho più tempo per studiare. In questo momento l’unica vaccinazione per il Coronavirus è conoscenza e buon senso.

7 articolo 2020 https://www.corrierenazionale.net/2020/03/06/conoscenza-e-buon-senso-ecco-la-vaccinazione-per-coronavirus/

https://www.corrierenazionale.net/2020/03/06/conoscenza-e-buon-senso-ecco-la-vaccinazione-per-coronavirus/

 

Cardiologi a congresso a Bari : l’endocardite può essere curata

Dalla Cardiologia Ospedaliera del Policlinico di Bari  una proposta di rete assistenziale

Di Riccardo Guglielmi

L’endocardite infettiva, una malattia apparentemente rara che determina una mortalità del 20% nelle fasi del ricovero ospedaliero e del 35-40% ad un anno dalla diagnosi, ha meritato un approfondimento diagnostico e terapeutico da parte dei cardiologi pugliesi, impegnati sempre in prima linea per assicurare ai malati cure e assistenza efficaci e di qualità. Con questo spirito si è svolto il 13 febbraio a Bari presso il Nikolaus Hotel, l’evento “Endocarditi, imaging e terapia: sharing experience” organizzato dalla Cardiologia ospedaliera del Policlinico di Bari.

«Obiettivo del congresso – dichiara Carlo D’agostino, presidente dell’evento e direttore della Cardiologia ospedaliera- è la creazione di una rete dedicata per assistere questi pazienti e assicurare cure efficaci coinvolgendo quelle strutture pubbliche e accreditate  idonee a garantire alti livelli di qualità ed efficienza. Non sono sufficienti le cure ospedaliere della fase acuta perché osserviamo sequele emboliche sistemiche, 15-30% dei casi, con interessamento del sistema nervoso centrale».

«La caratteristica dell’endocardite – commenta Paolo Colonna, past president della SIECVI, la Società nazionale di ecocardiografia e responsabile dell’Unità di Ecocardiografia di alta specialità della Cardiologia ospedaliera- è la multidisciplinarietà associata alla condivisione di esperienze e competenze tra esperti di imaging (ecocardiografisti, radiologi, medici nucleari), clinici (internisti, infettivologi), cardiochirurghi e rianimatori » .

«Spesso la porta d’ingresso dei germi responsabili dell’endocardite infettiva – aggiunge Domenico Maria Carretta, responsabile della segreteria organizzativa dell’evento e della Unità di terapia intensiva della Cardiologia ospedaliera – è attraverso i cateteri e le tasche dei pace maker che, specie nei soggetti anziani e defedati, facilmente creano decubiti e facilità di infezioni. A rischio sono anche tutti i portatori di device, dai portatori di endoprotesi, ai pazienti oncologici che fanno trattamenti chemioterapici».

Mattinata interamente dedicata agli aspetti scientifici completata dalla lettura magistrale del prof. Fausto Pinto, direttore della Cardiologia di Lisbona che ha sottolineato quanto sia indispensabile la tempestività per la diagnosi, che deve avvalersi di tecniche di imaging all’avanguardia, per il trattamento medico infettivologico e per quello chirurgico, unico presidio che grazie alla toilette diretta e alle sostituzioni valvolari permette di ripristinare l’anatomia e la fisiologia cardiovascolare. L’intervento cardiochirurgico ha migliorato la prognosi e il destino di quanti, ricoverati per endocardite, erano destinati a morte sicura.

Nel pomeriggio i lavori sono stati conclusi da una tavola rotonda, condotta con rapidità e leggerezza, in cui le più alte professionalità mediche regionali, ospedaliere e universitarie, Carlo Sabbà, Piero Pontincasa, Angelo Vacca, Gioacchino Angarano, Francesco Bruno, Aldo Milano e Sergio Caparrotti si sono confrontate con gli amministratori, Giovanni Migliore, direttore generale del Policlinico di Bari e Vito Montanaro direttore del Dipartimento della promozione salute della Regione Puglia. Un’ora di costruttivo dibattito  che come ha concluso Vito Montanaro ha posto le basi di una futura rete di assistenza che vedrà coinvolte le migliori strutture universitarie, ospedaliere, senza esclusione di quelle accreditate, con integrazione del territorio per i controlli e le cure domiciliari. Migliorerà l’assistenza, diminuiranno i disagi per i malati e le famiglie e aumenteranno le opportunità professionali per  infermieri, fisioterapisti, tecnici di laboratorio e operatori socio sanitari.

L’evento ha avuto valore formativo per medici e professioni sanitarie

5 articolo 2020 https://www.corrierepl.it/2020/02/14/cardiologi-a-congresso-a-bari-lendocardite-puo-essere-curata/

Running Heart 4° edizione

Tante le novità ma sempre sport e solidarietà nella prevenzione cardiovascolare

BARI – presentata questa mattina, 5 febbraio, in conferenza stampa nella sala Consiliare del Comune di Bari, la 4° edizione di Running Heart, la corsa del cuore, l’iniziativa organizzata anche quest’anno da Massimo Grimaldi, il noto aritmologo pugliese, presidente regionale dell’ANMCO, Associazione dei cardiologi ospedalieri. Obiettivo è implementare, durante la settimana di Cardiologia aperta, la cultura della prevenzione delle malattie cardiovascolari attraverso un corretto stile di vita che preveda lotta al fumo, esercizio fisico e sana alimentazione. Tante le novità in cantiere rispetto alle precedenti edizioni. La manifestazione è stata presentata alla presenza del sindaco, Antonio Decaro, dell’assessore allo sport Pietro Petruzzelli, del presidente dell’associazione sportiva Bari Road Runners, Dino Piepoli, del presidente di AMA Cuore, Francesco Pastanella e di Vito Novielli, presidente di Federfarma Bari. È previsto un percorso competitivo sul lungomare sud della città, di 10 Km, gara valida Fidal, omologata in caso di record. Novità per questa edizione è il mini percorso non competitivo di 5 Km nello stesso tratto di lungomare.  Per chi non ama correre, in un’atmosfera di colori, festa e gioia, sono previsti 3,5 Km di passeggiata tra i vicoli della città vecchia. Appuntamento e partenza per tutti a Piazza Ferrarese.

Sabato 15 sarà istituito il “Villaggio del Cuore” in Piazza Ferrarese e dalle ore 10 alle 12 e dalle 16 alle ore 20, Unità mobili cardiologiche saranno a disposizione per eseguire elettrocardiogrammi gratuiti con il rilascio della Bancomheart, una carta personale con codice segreto per accedere a dati clinici in qualsiasi momento e da qualsiasi computer, smartphone o tablet. Tra le novità di quest’anno anche il controllo della glicemia. Un’opportunità da non perdere per chi non si è mai sottoposto a ECG e pratica sport a livello amatoriale.

Numerosi i patrocini alla manifestazione. Particolarmente attiva come “main sponsor” AMA Cuore Bari, l’associazione barese di auto muto aiuto che grazie ai suoi volontari favorisce un più rapido recupero psicologico e fisico in quanti sono stati colpiti da una patologia cardiovascolare. È prevista la donazione di 2 defibrillatori al termine della Corsa del cuore, uno ad una Associazione sportiva che favorisce l’inserimento dei ragazzi autistici in attività riabilitative e sociali, l’altro al gruppo sportivo che fornirà alla manifestazione il più alto numero di iscritti. Per iniziativa della Federfarma nelle farmacie che espongono la locandina di Running Heart si potrà effettuare l’ECG che potrà essere inserito nella Bancomheart

Particolare attenzione è posta alla sicurezza sanitaria durante la manifestazione con la collaborazione della ALIVOL e del SER Bari. Responsabile medico della gara sarà anche quest’anno Riccardo Guglielmi, cardiologo e giornalista scientifico.

Segreteria organizzativa Meeting Planner Bari-  Informazioni e iscrizioni 0809905340, info@meeting-planner.it, www.meeting-planner.it

Corriere di Puglia e Lucania e Corriere Nazionale.net seguiranno la manifestazione che ha valenza nazionale.

4 articolo 2020 https://www.corrierenazionale.net/2020/02/05/running-heart-4-edizione/

Anche a me a Babbo Natale ha portato i doni

babbo natale di AMA Cuore

I doni di Babbo Natale 

Natale 2019 – Gradita sorpresa al mio risveglio

Caro Riccardo,mi sono permesso di pubblicare il mio pensiero verso la tua persona, un minimo riconoscimento alla tua opera professionale che svolgi con passione e amore in favore della collettività. Spero che le future generazioni di medici abbiano da imparare dal tuo operare non pensando solo al guadagno e privilegi di essere medici. Il Diploma di ‘Onore al merito’ ti sarà consegnato dopo le festività natalizie. A nome della redazione ti auguro un buon Natale. Con affetto e stima

Antonio Peragine Direttore

https://www.corrierenazionale.net/2019/12/23/riccardo-guglielmi-giornalista-scientifico-de-il-corriere-nazionale/

https://www.corrierepl.it/2019/12/23/giornalista-scientifico-del-corrierepl/

https://www.progetto-radici.it/2019/12/23/riccardo-guglielmi-giornalista-scientifico-di-radici/

Ad Antonio Peragine,  direttore delle testate giornalistiche su riportate

“Devo ringraziare sinceramente il nostro Direttore per quanto ha scritto e pubblicato sulla mia persona. Apro la posta, come faccio ogni mattina e trovo oggi che è Natale questa magnifica sorpresa. Mi sento onorato, lusingato e felice perché, come tutti sappiamo il nostro Direttore non fa sconti a nessuno. Sarà uno stimolo a far sempre meglio e a seguire sempre quei principi che ispirano quotidianamente il mio modo di essere medico e uomo. Grazie caro Antonio e Buon Natale a te, ai tuoi cari e a tutti coloro che di ogni ordine e grado partecipano alla realizzazione delle testate giornalistiche a cui sono fiero di collaborare. Con sincera stima e gratitudine.    Bari 25.12.2019 – Riccardo Guglielmi”