Archivi categoria: Dai Giornali

Un perfetto gioco di squadra a Mater Dei Hospital

Uomo di 52 anni strappato da morte certa

Bari – Parlare e scrivere di mala sanità aumenta visualizzazioni e condivisioni. Nella maggior parte dei casi sono notizie poco obiettive, lontane dal giornalismo etico e veritiero, capaci di creare diffidenza, preconcetti e rancori verso gli operatori e il nostro Sistema sanitario in toto. Violenza verbale e fisica è di casa negli ospedali, negli ambulatori e nei luoghi di cura. Medici e infermieri  diventano capri espiatori di deficienze programmatiche e organizzative, più spesso legate a scelte politiche. Quanto di positivo è fatto quotidianamente, nell’esclusivo interesse della persona utente, non è mai preso in considerazione o evidenziato. I media devono offrire a lettori e ascoltatori verità, non difesa di categoria o pettegolezzo . Le nostre testate giornalistiche vogliono coinvolgere i lettori, valorizzando quanto di buono viene fatto in sanità, a casa nostra  e riportare nei binari della correttezza quell’alleanza terapeutica che non deve mai venir meno tra medico e paziente.

Ecco la cronaca di cui ci piace parlare e scrivere. Uomo di 52 anni, cardiopatico, già operato per un grave aneurisma dell’aorta ascendente giunge all’osservazione dei medici di Mater Dei Hospital di Bari. Drammatica la diagnosi d’ingresso: grave stato di shock da rottura di gran parte dell’aorta, dall’imbocco dei vasi deli collo al torace e all’addome. La situazione era considerata inoperabile per l’alto rischio di morte intraoperatoria e per il sospetto della contemporanea presenza di un cancro polmonare. Un singolo medico avrebbe potuto arrendersi ma non un intero team multidisciplinare di specialisti che, a pochi passi da casa nostra, ha voluto dare allo sventurato  quella possibilità di salvezza, intravista dal cuore e realizzata dalla ragione. Scendono in campo  4 equipe mediche della Mater Dei che realizzano un perfetto giuoco di squadra. Impegnati in sala operatoria i cardiochirurghi diretti da Sergio Caparrotti, coadiuvati dai cardio anestesisti  sotto l’attenta guida di Cataldo Labriola. Bisognava creare le condizioni anatomiche e la stabilizzazione dei parametri vitali per permettere a Donato Serena, primario della chirurgia vascolare e ai suoi aiuti, di ricostruire le pareti del vaso disseccato e abboccare i vasi che portano sangue al cervello. La partita non era ancora vinta; Silvio Orlando, chirurgo toracico, esclude la presenza del cancro polmonare e Vincenzo Pestrichella, direttore della Cardiologia, fa goal posizionando l’endoprotesi nell’interno dell’aorta.  Oltre 10 ore di sala operatoria per salvare la vita a una persona già condannata da un destino infausto. Medici, infermieri e tecnici hanno saputo portare a termine e vincere una difficile partita che vedeva la morte per avversario. Non ci sono stati rulli di tamburi o enfatizzazioni mediatiche. Questi medici sono professionisti seri, capaci, con un bagaglio di esperienze e conoscenze legate a decennale e continua formazione in Italia e all’estero. Lavorano con grande spirito di servizio e attaccamento al dovere in una grande struttura sanitaria accreditata che è da considerare patrimonio del  Sistema sanitario regionale e che meriterebbe una maggiore attenzione da parte degli amministratori della cosa pubblica. Il decorso post operatorio in Chirurgia vascolare è buono,  il pericolo è scongiurato e, anche se in ospedale, il sig. P. potrà festeggiare il Santo Natale circondato  dalle cure di medici e infermieri, con il supporto affettivo dei familiari. Questa è la Sanità che meritano i cittadini della Puglia.

IMG_7336

24 articolo 2019

https://www.corrierenazionale.net/2019/12/21/uomo-di-52-anni-strappato-da-morte-certa/

Mangia sano mangia italiano

Più frutta e verdura, meno sale e zuccheri

Frutta e verdura a Torre a mare

Ogni età ha la sua porzione. Attenzione a diete di moda senza basi scientifiche

Di Riccardo Guglielmi

Una task force di 100 esperti, presieduta da Andrea Ghiselli e coordinata da Laura Rossi, rispettivamente dirigente e ricercatore CREA, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, ha pubblicato, edizione 2018, le linee guida per una sana alimentazione  che, insieme ai LARM, rappresentano gli strumenti di orientamento delle politiche alimentari in Italia.

I LARM forniscono le raccomandazioni nutrizionali, ossia fissano le quantità di nutrienti e di energia in grado di soddisfare i relativi bisogni, nonché le quantità che, se in eccesso, potrebbero comportare effetti negativi sulla salute. Le linee guida, invece, sono le raccomandazioni basate sugli alimenti e sulla dieta, ossia indicano quali scelte alimentari sono efficaci a seconda delle tradizioni e delle abitudini locali. Equilibrio, varietà e moderazione, all’insegna della tradizione italiana e della dieta mediterranea, con un occhio alla migliore ricerca scientifica ed uno alla sostenibilità sono gli ingredienti  della Edizione 2018.

Tredici le indicazioni suddivise in 4 blocchi. Il primo è sul bilanciamento dei nutrienti per il mantenimento del peso; il secondo è dedicato agli alimenti il cui consumo deve essere incentivato, come frutta e verdura; il terzo riguarda nutrienti particolarmente critici nella dieta attuale il cui consumo dovrebbe essere ridotto, come sale, zuccheri liberi, alcol; il quarto è incentrato sul come fare ad assicurarsi un’alimentazione varia, completa di tutti i nutrienti, sicura, salutare e sostenibile, per diverse età e condizioni di vita.

Tre sono le novità rispetto alle dieci precedenti edizioni. La prima riguarda una direttiva specifica su “Più frutta e verdura”, in considerazione dell’importanza di questi alimenti nel quadro di un’alimentazione bilanciata e nella promozione della salute. Le evidenze scientifiche, sempre più consolidatasi nel tempo, sottolineano il legame tra consumi di frutta, verdura e prevenzione delle malattie cronico-degenerative, obesità, cardiopatie e riduzione della mortalità. La seconda, riguarda la “Sostenibilità”, ambientale, per l’impatto delle diverse scelte alimentari, sia economica e sociale, cioè legata al costo di una dieta sana. Sono moltissime, infatti, le scelte alimentari che sono salutari, sostenibili per l’ambiente e affrontabili senza appesantire il bilancio familiare. Riorganizzare le scelte alimentari, indirizzandole verso frutta, verdura, legumi e cereali meglio se integrali, consente di guadagnare salute, rispettare l’ambiente e risparmiare denaro. Terza direttiva introdotta ex novo è “Attenzione alle diete e all’uso degli integratori senza basi scientifiche”. Sulla dietoterapia e sull’uso di integratori, troppi messaggi discordanti, troppe facili promesse disorientano il consumatore, per cui si è ritenuto necessario stabilire punti fermi su questi aspetti. Vengono perciò trattate le criticità dei vari stili dietetici più in voga per la perdita di peso (iperproteico, paleolitico, Atkins, Dukan, e così via), mettendo in evidenza le ragioni della loro nascita, l’efficacia per il dimagrimento e, soprattutto, le controindicazioni.

Nel documento non mancano i piani dietetici, anche ipocalorici, che includano alimenti provenienti da tutti i gruppi alimentari, utilizzando come riferimento le “porzioni standard italiane”, la cui corretta conoscenza da parte del consumatore è di importanza fondamentale per una alimentazione equilibrata. Il capitolo delle “porzioni” consente  la costruzione di piani alimentari completi ed equilibrati, con alimenti di uso comune, facilmente disponibili e aderenti ai criteri di cultura e tradizione del nostro Paese. In questa edizione la novità assoluta è l’introduzione di raccomandazioni pratiche di profili di consumo anche per i bambini e gli adolescenti, per aiutare le famiglie ad organizzare un’alimentazione quotidiana, varia ed equilibrata, anche per l’età evolutiva

L’obiettivo prioritario delle Linee Guida è la prevenzione dell’eccesso alimentare e dell’obesità che, in Italia e soprattutto nei bambini mostra dati preoccupanti, tanto da essere considerata una vera epidemia.

Fonte Nutrienti e Supplementi 11.12.2019

23 articolo 2019 https://www.corrierenazionale.net/2019/12/14/mangia-sano-mangia-italiano/

Alcol no grazie: chi AMA vince «Dosaggio sicuro non esiste»

Medici a congresso a Mater Dei Hospital

Di Riccardo Guglielmi

La Sia, Società italiana di alcologia, il 29.11.2019, nella sala convegni di Mater Dei Hospital di Bari ha organizzato in data 29.11.2019,  il XXVI Congresso nazionale; madrina Doda Renzetti, una vita professionale dedicata alla prevenzione e alla cura di patologie alcol e tossicodipendenti, responsabile dell’U.O.C. di Medicina interna di Mater Dei Hospital e Segretario nazionale della Sia.

Le patologie alcol dipendenti negli ultimi 10 anni hanno prodotto in Italia 450mila decessi. Il numero degli alcolisti sta raggiungendo quota 1 milione e 8 milioni di italiani sono a rischio di malattie psicofisiche. L’alcol è la seconda causa di morte oncologica e di trapianto cardiaco per cardiopatie dilatative; il 25% delle fibrillazioni atriali, l’aritmia responsabile di trombosi ed emboli, vede come causa l’alcol. Il rischio oncologico e cardiovascolare è dose dipendente.

«Sono numeri impressionanti e compito dei professionisti della salute – commenta Gianni Testini, Presidente nazionale Sia e direttore di Patologia della dipendenza ed epatologia dell’Ospedale San Martino di Genova –   è  dare informazioni scientificamente fondate e oneste. Il messaggio che questo evento deve diffondere è che non esiste un dosaggio sicuro di alcol».

Ricerca scientifica, linee guida e protocolli clinici sono stati gli argomenti che la task force multidisciplinare di esperti, in 3 sessioni e una tavola rotonda, ha trattato nella intensa giornata di lavori. Obiettivo informare e formare medici, infermieri e operatori per meglio risolvere le problematiche cliniche, diagnostiche, psicologiche e sociali legate all’alcol.

«La caratteristica dell’evento – aggiunge la dott.sa Renzetti – è la multidisciplinarietà. Vogliamo che gli operatori di ogni ordine e grado, inseriti nei 3 livelli, comunitario territoriale, SERD (servizi  per la dipendenza) e ospedale, siano pronti ad affrontare i problemi della  dipendenza alcolica in modo professionale, efficiente ed efficace»

Nel saluto Michelangelo Cavone, Presidente del Consiglio comunale di Bari, ha dichiarato che il Comune sta avviando, con il sostegno della comunità scientifica, 2 percorsi distinti: “sensibilizzazione all’interno delle scuole, inserimento di azioni concrete finalizzate al contrasto del fenomeno all’interno del piano sociale di zona”.

Significativa la testimonianza di Giuseppe, “idiota ora felice”, un passato di dipendenza, che ora favorisce il recupero di tanti alcolisti che entrano consapevoli nei gruppi di  sostegno.

«Fondamentali i gruppi di AMA, auto mutuo aiuto – aggiunge Patrizia Baldinot, operatrice sanitaria di Genova – che riducono del 5% i costi sociali delle patologie alcol correlate,  disagi psicologici compresi. All’inizio c’è diffidenza, nessuno vorrebbe entrare nel gruppo ma è proprio il sentirsi integrati e partecipativi che permette il prosieguo dei percorsi proposti da medici ed educatori». Tra i tanti e qualificati  docenti intervenuti: Vito Antonio Campanile, Roberto Catanesi, Tiziana Fanucchi, Vincenzo Palmieri, Piero Portincasa, Salvatore Scacco. Il messaggio finale è che per ben formare ci vuole cultura, dalla famiglia alle istituzioni. AMAre è l’arma vincente. Bisogna cambiare prospettiva. Essere vicini a chi soffre aiuta a “non sentirsi solo”. Chi non si sente solo affronta meglio il disagio e ha voglia di guarire.

L’evento ha avuto valore formativo per medici, psicologi, infermieri, educatori professionali.

Informazioni: I Club alcologici territoriali sono diffusi nelle città e presidi, sono prevalentemente dislocati nelle parrocchie.

L’Associazione alcolisti anonimi è a Bari presso la Parrocchia di San Francesco, Piazza San Francesco d’Assisi 5 al Quartiere Libertà

Tel. 366/6004039   E-mail: aaitaly@tin.it   Sito: www.alcolistianonimiitalia.it

22 articolo 2019 https://www.corrierepl.it/2019/11/30/alcol-no-grazie-chi-ama-vince-dosaggio-sicuro-non-esiste/

Doda Renzetti ALCOLOGIA 2019

 

Congresso SIC ANMCO Puglia e Basilicata

Bari  22.11.2019

Aritmie, infarto e scompenso

Cardiologi a congresso a Bari per cure moderne e farmaci innovativi

Le Cardiologie Universitarie, ospedaliere e della Sanità accreditata di Puglia e Basilicata centri di eccellenza: basta con i viaggi della speranza

I più qualificati esperti delle Cardiologie di Puglia e Basilica si sono dati appuntamento il 22 e 23 novembre presso Nicolaus Sheraton di Bari per il congresso SIC ANMCO 2019 di Puglia e Basilicata.

Due intensi giorni di lavoro per confronto e aggiornamento con l’obiettivo di offrire cure e diagnostiche più efficaci ed efficienti.

In 14 sessioni sono stati affrontati argomenti come ipertensione arteriosa, scompenso cardiaco, cardiopatia ischemica e gestione del rischio cardiovascolare; numerosi i docenti provenienti dall’Università di Bari e Foggia, dagli Ospedali del Centro e del Sud, tra i tanti, Giancarlo Calculli, Pasquale Caldarola, Matteo Di Biase, Antonio Gaglione, Massimo Grimaldi, Rocco Lagioia, Nicola Signore. Significativa è stata la presenza di Domenico Gabrielli, da Ancona, Presidente nazionale dell’ANMCO, l’associazione dei cardiologi ospedalieri.

«Il congresso – come ha commentato Marco Ciccone, docente di Cardiologia dell’Università di Bari – ha permesso aggiornamento delle linee guida e la condivisione dei percorsi diagnostici e terapeutici pubblicati sulle riviste europee». I valori ottimali di colesterolo e di LDL devono diventare sempre più bassi per la prevenzione primaria e secondaria della cardiopatia ischemica; il PCSK9 è una nuova arma che si aggiunge alle statine e all’ezetimibe. Il rischio tromboembolico della fibrillazione atriale è scongiurato dai nuovi anticoagulanti; evidenze ed esperienze a confronto per l’associazione rivaroxaban con antiaggreganti nel trattamento dell’infarto.

I 50 anni della fondazione della Sezione Appulo Lucana della Società italiana, definita il “primo social network scientifico” sono stati festeggiati durante il convegno. Tutti gli specialisti della Scuola di Cardiologia dell’Università di Bari si sono stretti al maestro, il prof. Paolo Rizzon. Nella cerimonia inaugurale di celebrazione Paolo Rizzon è stato definito “L’uomo giunto a Bari dal Nord, un moderno Normanno che ha saputo infondere cultura e dare forma e sostanza alla cardiologia del Sud Italia”. A lui e al suo fedele aiuto, Giuseppe Brindicci, va il merito di aver reso la Sezione Appulo Lucana una “officina di integrazione: all’inizio Università, Ospedale, oggi è coinvolto anche il Territorio”.

Commovente il ricordo della prof.sa Giuseppina Biasco, prematuramente scomparsa. «La nostra professoressa – ha commentato Giancarlo Piccinni, Presidente della Sezione Appulo Lucana della Sic – è stata riferimento per la formazione professionale. Ha saputo trasmettere i valori etici che mettono al primo posto il malato anticipando i percorsi di umanizzazione delle cure». Nel corso dell’evento una intera sessione è stata dedicata alle avanzate terapie mediche e chirurgiche dello scompenso cardiaco, al moderno ruolo della elettrofisiologia e alle tecniche di cardio-stimolazione.

Nella seconda giornata ampio spazio ai nuovi anticoagulanti, farmaci efficaci nel trattamento del rischio tromboembolico che, non necessitando di frequenti controlli della coagulazione, determinano meno disagi ai pazienti e ai familiari. Sono molecole che possono essere facilmente prescritti nel cardiopatico oncologico e anziano. Non è mancata una sessione dedicata all’emodinamica. «Robotica, valvole introdotte per via percutanea, trattamento delle ostruzioni vascolari periferiche e degli aneurismi – ha affermato Vincenzo Pestrichella, responsabile del Dipartimento Cardiovascoalre di Mater Dei Hospital – rappresentano le nuove frontiere della cardiologia interventista. Oggi trattiamo con successo i pazienti senza anestesia generale evitando i rischi della chirurgia tradizionale e della narcosi». Con rigore scientifico è stata anche trattata l’opportunità della terapia con integratori e sostante di derivazione naturale secondo il concetto che anche il cibo cura.

Il congresso, oltre al valore didattico e formativo, ha dimostrato che nelle nostre regioni esiste una coesione tra le società scientifiche. Le strutture cardiologiche di Puglia e Basilicata rappresentano delle vere eccellenze e rendono vani viaggi della speranza fuori regione. La continuità assistenziale tra Università Ospedale e Territorio è reale, il tutto nell’esclusivo interesse di chi è malato.

Evento formativo – Segreteria scientifica e provider: Società Italiana di Cardiologia

Segreteria organizzativa: Italiana Congressi e Formazione Srl www.italianacongressi.it

Bari 23.11.2019

https://www.corrierepl.it/2019/11/23/aritmie-infarto-e-scompenso/

La demenza diventa sempre più giovane

Aumentano i casi tra 35 e 60 anni

Dai genitori ereditiamo anche l’Alzheimer. I figli possono ereditare da uno dei genitori la parte di Dna che genera la malattia, di un esordio tra i 35 e i 60 anni di età

La malattia di Alzheimer  è la forma più comune di demenza degenerativa che colpisce in modo progressivo le strutture cerebrali. I soggetti più a rischio sono gli anziani, ma si assiste a un incremento nell’insorgenza delle forme nei giovani. Il 5-10% di tutti i casi riguarda persone al di sotto dei 65 anni con esordio tra i 35 e i 60 anni di età.

«Il primo campanello d’allarme – spiega Salvatore Cuzzocrea, professore ordinario di Farmacologia all’Università di Messina – è la compromissione della memoria episodica a breve termine.  Dobbiamo imparare a conoscere i sintomi nella forma precoce. Altro segno è l’individuazione e la percezione degli oggetti. In questo contesto risulta quindi molto importante una diagnosi precoce, con la possibilità di aprire a trattamenti farmacologici in grado di ritardare l’esordio della malattia».

Evidenze scientifiche dimostrano associazione tra malattie neurodegenerative e l’infiammazione che porta alla perdita di cellule neuronali. Sostanze tossiche, citochine, chemochine e relativi processi molecolari, determinano attivazione di microglia, astrociti e mastociti del sistema nervoso centrale. L’attivazione di questo pool di cellule non-neuronali rappresenta la vera causa del danno degenerativo a carico del neurone. Se a questo aggiungiamo stili di vita non corretti, sostanze tossiche compresi gli inquinanti, ambientali e alimentari, ecco servite le condizioni ideali per lo sviluppo dei processi neuro infiammatori alla base dell’insorgenza di malattie come Alzheimer e Parkinson in soggetti giovani.

Bari 02.11.2019

20 articolo 2019

Fonte : https://www.corrierepl.it/2019/11/02/la-demenza-diventa-sempre-piu-giovane/?fbclid=IwAR23sTHGw3-b2B0971-DRX80pEzKD45ea8-Uf5PdAZN9juU09ZVG1IDG8P0