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Volante 1 a Volante 2. Voi del 113 correte in aiuto del 118

113 in soccorso del Ministero della Salute

Niente tagli ma più soldi al Fondo sanità

Di Riccardo Guglielmi

Pronto Soccorso Policlinico Bari 1

Nella recente manovra di stabilità del Governo il fondo sanità raggiunge quota 113 concedendo 2 mld in più per il 2017. Secondo lo stesso premier la quota in più servirà per i farmaci innovativi, piano vaccinazioni e a stabilizzare medici e infermieri…..

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Pubblicato su   logo4il 18 ottobre 2016

Allarme obesità diabete

Allarme obesità diabete

Di Riccardo Guglielmi

 

Sono 28 milioni gli italiani che devono perdere peso. Scende in campo il sen. d’Ambrosio Lettieri

Luigi dambrosio

E’ stata approvata il 12 ottobre al Senato la mozione del gruppo Conservatori Riformisti, a firma del sen. d’Ambrosio Lettieri, contro l’obesità, una condizione patologica in costante incremento e vera epidemia in numerosi paesi.  Cina e USA i più colpiti, Italia è collocata al 136° posto per le donne e al 56° posto per gli uomini. Tutti gli stati in crescita di sviluppo industriale sono coinvolti.

«Si tratta di una battaglia di civiltà – ha dichiarato il sen. d’Ambrosio Lettieri- indifferibile sotto il profilo sanitario e da combattere tutti insieme». Alimentazione, nuovi farmaci, implementazione dell’attività fisica e abolizione del fumo sono le strategie risolutive.

Le cifre sono preoccupanti e le ripercussioni sociali saranno drammatiche tanto da ipotizzare nel 2020 che tutte le risorse della sanità pubblica americana, l’Obama care, saranno assorbite dalla cura delle complicanze del diabete e dell’obesità. L’OMS ha coniato il termine di “diabesi” per indicare i soggetti con diabete e obesità.  Gli italiani in sovrappeso sono 22 milioni, 1 su 3 con prevalenza maschile. Gli obesi sono 6 milioni, i diabetici quasi 3,5 e i diabesi, circa 2 milioni. Anche in Puglia obesità e diabete avanzano, il 12% degli adulti è obeso, il 30% in sovrappeso. Allarme nell’età pediatrica: un bambino su 20 è obeso, a causa di un eccessivo apporto calorico e di uno scarso livello di attività fisica. A nulla servono le nostre eccellenze alimentari, (prodotti da forno, pomodori, olio extra vergine d’oliva, pesce azzurro, mandorle, noci e vino), se lo stile di vita non cambia.

OBESITA 3

La mozione del senatore pugliese, impegna il Governo su tre punti: attuare interventi, nazionali e regionali, finalizzati allo sviluppo della salute e alla prevenzione delle complicanze cardiologiche correlate; implementare i sistemi di sorveglianza dai fattori di rischio, al follow-up sino alla valutazione dell’efficacia degli interventi; istituire un gruppo di lavoro composto da esperti del mondo scientifico e sanitario per studiare le strategie vincenti. L’obiettivo finale è migliorare il livello di salute pubblica e incidere sulla spesa sanitaria.  Grande è il contributo della ricerca nella lotta a obesità e diabete. Evidenze scientifiche dimostrano l’efficacia di una nuova molecola, liraglutide, già approvata dalla Food and Drug Administration (FDA) americana e dalla European Medicine Agency (EMA) .

Alla politica spetta il compito di una scelta di programmazione per implementare la prevenzione e garantire, a tutti gli utenti del Servizio sanitario, la fruibilità dei nuovi farmaci con la loro introduzione nel Prontuario Terapeutico ai fini della rimborsabilità, all’industria farmaceutica di abbassare il prezzo dei prodotti tenuto conto della maggiore diffusione sul mercato e ai cittadini di seguire i consigli che i medici forniscono a esclusivo vantaggio della salute di chi assistono.   La speranza è che quanto approvato dal Senato non sia disatteso dal Governo. Caso contrario, adattando alla circostanza una famosa frase latina attribuita a Cicerone, dovremmo dire: senatores boni viri, imperium mala bestia.

Riccardo Guglielmi

Pubblicato su Il Corriere Nazionale in data 14 ottobre 2016 Rubrica NOI E LA SALUTE

Pronto soccorso: un diritto irrinunciabile per il cittadino

Serve organizzazione e umanità  

Di Riccardo Guglielmi

Fonte: Il Corriere Nazionale – Rubrica Noi e la Salute

Il cittadino italiano crede nel pronto soccorso ospedaliero, considerato un porto sicuro da raggiungere dove ormeggiare la barca in avaria. Quest’attesa è spesso tradita. La notizia che al San Camillo di Roma un malato terminale è stato lasciato per 56 ore, nel momento più critico, intimo e delicato della sua vita, nella sala dei codici verdi e bianchi del pronto soccorso è la punta dell’iceberg di una situazione sempre più critica e diffusa.

Gli attori, infermieri e medici, pazienti e familiari, hanno per teatro operativo luoghi affollati, poco idonei, privi del reale supposto logistico (consulenze specialistiche, diagnostiche appropriate, posti letto per osservazione e ricovero) dove si generano tensione e stress che portano a comunicazione poco efficace o peggio alla considerazione che il  comportamento degli operatori sia espressione d’indifferenza e scarsa professionalità.

Non bastono dichiarazioni o campagne mediatiche di malasanità, ben vengano le iniziative di creazione ad hoc di carte dei diritti, progetto pilota della Regione Piemonte. Ciò che serve sono organizzazione, operatività e voglia di risolvere i problemi subito senza se e senza ma. E’ necessario un miglioramento di tutto il sistema. Basta con chiusure di ospedali e taglio di posti letto da guru della sanità che non hanno mai vissuto o lavorato in un ospedale. Bisogna aprire tavoli di concertazione con finanziatori del Sistema sanitario, medici, associazioni di malati. E’ indispensabile un attento studio epidemiologico del territorio (prevalenza d’infortuni sul lavoro, incidenti stradali, parti, malattie croniche, tumori, aumentata concentrazione di anziani).

Aumentiamo gli organici con leggi dedicate, rendiamo il pronto soccorso e l’ospedale pubblico, un efficiente sistema ub e spoke, per  disponibilità recettiva di posti letto liberi e unità di cura intensiva. Studiamo reti specifiche per patologie affinché siano garantiti ricoveri tempestivi con integrazione tra sanità pubblica e accreditata.

Non ha senso creare nuovi punti di pronto soccorso nell’ospedalità privata dove la  ricettività dei posti letto nei reparti di cura è regolata da scadenze e prenotazioni, potenziamo invece quelli pubblici esistenti. Fatto il primo soccorso nella sanità privata dove ricoveriamo il malato? Lo trasferiamo nella struttura pubblica già all’orlo del collasso? Questo dimostra che pronto soccorso/clinica accreditata è un ossimoro.

Dagli operatori sanitari tutti si attendono umiltà e buona medicina, cioè saper usare le tecnologie avanzate e offrire cure umane. All’urgenza non devono accedere i codici bianchi che dovranno essere trattati dai  medici di famiglia. Un malato terminale merita cure caritatevoli in strutture dedicate, purtroppo poche per questa esigenza, o nelle stesse abitazioni, dove il trapasso avvenga nel rispetto della dignità di chi soffre con il conforto familiare e, per i credenti, religioso. Essere vicino a chi soffre significa rendere meno pesante la sofferenza.

Riccardo Guglielmi

r.guglielmi@corrierenazionale.net

Pubblicato su Il Corriere Nazionale 10-ottobre 2016

Art 53 http://www.corrierenazionale.net/index.php/41-noi-e-la-salute/243-pronto-soccorso-un-diritto-irrinunciabile-per-il-cittadino

Qualche dato dal Rapporto  del Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva e di Simeu, Società italiana della medicina di emergenza-urgenza sulle condizioni dei pronto soccorso italiani

” I tempi di attesa :La situazione appare ancora oggi molto disomogenea fra strutture del Nord del Centro e del sud. Per la valutazione dei tempi di attesa si sono fatte delle distinzioni: l’attesa al triage, all’arrivo in pronto soccorso, attesa per il primo accertamento diagnostico e tempo di attesa per il ricovero in altro reparto alla fine del percorso in emergenza.  Per il triage la media va dai 9 ai 17 minuti. L’attesa media per il primo accertamento diagnostico varia da un minimo di 22 minuti per un codice giallo a 98 minuti per un codice bianco. 10 minuti i tempi minimi registrati per codici bianchi e verdi, 5 per i codici gialli. I tempi massimi registrati sono stati: 240 minuti per codici bianchi, 300 per codici verdi e 120 per codici gialli. In generale i tempi di permanenza medi tra il triage e l’esito indicato per il ricovero supera le 3 ore nei Pronto soccorso, si avvicina alla 5 ore nei Dipartimenti di emergenza e accettazione (Dea) di I livello e non supera le due ore e mezza nei Dea di II livello.  Le attese per avere un ricovero o posto letto sono state meno di 12 ore nel 40 per cento dei Pronto soccorso, 50 per cento dei Dea I livello, 13 per cento DEA II livello, 24-48 ore nel 25 per cento Dea I livello, 19 per cento Dea II livello. L’attesa massima registrata è stata di 7 giorni (168 ore). Il caso limite è avvenuto ad Acireale “.

Pronto Soccorso Policlinico Bari 1

 

Tradizione e innovazione i punti di forza della Cardiologia barese

La tradizione della Cardiologia barese continua nell’innovazione

No alla rottama zione, si all’innovazione

Di Riccardo Guglielmi

Positivo il bilancio di Innovation Technologies for treatmant of Cardiovascular diseases, evento barese del progetto di SMES for HEALTH 2016. Due intensi giorni di lavoro, 7 e 8 ottobre a Tecnopolis, Valenzano, dove ricercatori, docenti universitari e medici hanno fatto il punto sull’apporto dell’innovazione tecnologica nella lotta alle malattie cardiovascolari e al miglioramento della qualità di vita dei pazienti.  Presidenti Alessandro Bortone, coordinatore delle Emodinamiche interventiste e Marco Ciccone, direttore della Scuola di specializzazione in Malattie dell’apparato cardiovascolare, entrambi cardiologi universitari dell’Azienda Policlinico di Bari, che hanno organizzato 16 sessioni scientifiche. Il laboratorio Acceler-health di Tecnopolis ha presentato Start Up in Progress della salute, un programma dedicato ai giovani imprenditori e alle innovazioni di prodotto e di servizio dedicate alla medicina.

«Merito dell’evento -ha dichiarato Alessandro Bortone – è aver portato grandi multinazionali, Microsoft per esempio, all’attenzione della media e piccola impresa per spingere investimenti e ricerca». I numerosi partecipanti, oltre 600, infermieri, medici di medicina generale, cardiologi, amministratori e finanziatori, hanno avuto la possibilità di conoscere un parco tecnologico capace di stimolare la creatività dei giovani ricercatori e trasformare le idee attraverso l’avvio di Start Up. Farmaci nuovi, maggiore uso di tecniche mini invasive, stent e device che permetto interventi su cuore e vasi senza ricorrere alla chirurgia tradizionale, sono stati l’oggetto delle relazioni presentate.

Il prof Bortone con i suoi allievi
Il prof Bortone con i suoi allievi

I controlli a distanza grazie alla telemedicina, le piattaforme informatiche permetteranno abbattimento dei costi nella gestione della cronicità, epidemia già in atto nella nostra realtà sociale. In questa direzione si stanno muovendo brillanti ricercatori.  «Plusimple – dichiara il suo Founder & Ceo  Claudio Piccarreta, a sin nella foto – è uno strumento cloud volto a migliorare l’esperienza dell’individuo nella gestione di salute e benessere. Plusimple mira a snellire e migliorare le operazioni ponendo l’utente al centro di un sistema che gli consenta di interagire con utenti, professionisti, strutture come farmacie, ospedali, centri diagnostici, aziende Health e associazioni di pazienti» . Grazie a questa Start Up la persona malata sarà connessa alla sua rete di cura e direttamente o tramite i familiari, potrà comunicare, ricercare informazioni, archiviare e aggregare dati così da interagire con medici e infermieri.

«Deve aumentare per i pazienti la flessibilità in entrata – afferma Vincenzo Contursi, medico di famiglia e Past president della SIICP, la società italiana delle cure primarie- per accesso a cure e servizi. Rinnovo automatico del piano terapeutico, per esempio per i nuovi anticoagulanti veri farmaci salvavita e controlli specialistici programmati sono piccoli aggiustamenti per migliorare la qualità della vita di chi chiede aiuto». Dal confronto emerge che deve essere allargata la base di diagnostiche strumentali per la medicina generale. Maggiore appropriatezza diagnostica e prescrittiva, ricorso allo specialista ospedaliero per indagini più avanzate, sono i paradigmi per la riduzione delle liste di attesa.

L’incontro ha permesso che gli esperti intervenuti tracciassero linee giuda, percorsi diagnostici e terapeutici per l’uso delle nuove molecole e per le procedure invasive o ancor meglio mini invasive.

Presente il prof. Paolo Rizzon cui non sono mancate dai numerosi allievi parole di stima e vicinanza. La tradizione di eccellenza della Scuola di Cardiologia dell’Università di Bari continua con l’innovazione.

Pubblicato l’8 ottobre 2016 su Il CorriereNazionale – Rubrica Noi e la Salute http://www.corrierenazionale.net/index.php/41-noi-e-la-salute/188-la-tradizione-della-cardiologia-barese-continua-con-l-innovazione

Nobel per la medicina a Yoshinori Ohsumi

Il riciclo dei rifiuti cellulari curerà cancro, Alzheimer, Parkinson e diabete  

Di Riccardo Guglielmi

Pubblicato su: http://www.corrierenazionale.net/index.php/41-noi-e-la-salute/70-il-riciclo-dei-rifiuti-cellulari-come-cura

Assegnato a Yoshinori Ohsumi il premio Nobel per la medicina 2016. Il biologo giapponese, classe 1945, è stato premiato per le sue scoperte sui meccanismi dell’autofagia, dal greco mangiare se stesso, un processo fondamentale, conosciuto da  oltre cinquant’anni, che permette alle cellule di riciclarsi, rinnovarsi e trasformare gli scarti in energia.

Nuove possibilità si aprono per curare cancro, Parkinson, Alzheimer e diabete tipo2, malattie nelle quali è alterato il meccanismo dell’autofagia. Una forma di cannibalismo messo in atto su cellule alterate che permette al corpo umano di difendersi.

Oshumi, grazie ai suoi originali esperimenti con i lieviti e poi sull’uomo, ha individuato i geni all’origine dell’autofagia  e compreso i dettagli del suo funzionamento.

«Grazie a lui e ad altri che hanno seguito i suoi passi, – ha dichiarato l’Assemblea dei Nobel, sappiamo ora che l’autofagia controlla importanti funzioni fisiologiche là dove gli elementi delle cellule devono essere degradati e riciclati».

Il corpo umano si sa curare con il riciclo: l’organismo mangia le cellule colpite da virus e batteri, bruciano gli scarti e produce energia per ricostruire i mattoni che serviranno  a rinnovare  i componenti cellulari. Grazie all’autofagia le cellule si differenziano per contribuire al sano sviluppo embrionale e alla differenziazione cellulare. Le cellule usano l’autofagia anche per contrastare l’invecchiamento.

Già s’intravede lo sviluppo futuro di questa scoperta: individuare farmaci in grado intervenire su questo sofisticato processo di smaltimento e riciclo dei rifiuti.

Al vincitore, scelto tra 273 candidati, va un premio in denaro di 830 mila euro.

Riccardo Guglielmi