Proteggere chi vuoi bene è sempre un atto d’Amore
Clicca –> https://www.youtube.com/watch?v=x_Bs4nD0ch4
Proteggere chi vuoi bene è sempre un atto d’Amore
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Fonte : Il Giornale d’Italia
Un video che fa da meditare
Roger Abravanel: “Tutti sono preoccupati dell’impatto economico della pandemia e della velocità della ripresa. Ma per l’economia italiana la vera preoccupazione è che rischia di non riprendersi affatto. Questo perché da quasi mezzo secolo è incapace di sfruttare le grandi trasformazioni economiche. Prima da industriale a post industriale e poi alla cosiddetta economia della conoscenza, che è fatta di innovazione, digitale, scienze della vita, finanza avanzata. In 30 anni ha perso l’equivalente del reddito del Portogallo e della Grecia messi assieme. Qui entra in gioco il titolo del libro Aristocrazia 2.0″
clicca -> Abravanel
Bisogna promuovere talento e competenza. L’economia è ferma da 40 anni. C’è rischio che dopo la pandemia non riparta. Aumenta il divario tra Nord e Sud accentuato perché il Nord si è fermato per la pandemia . I paradigmi della nostra impresa è rimasto quello di 40 anni fa: piccole imprese che non hanno avuto la forza e la capacità di ingrandirsi. Dall’economia produttiva si è passata a quella dei servizi ( la RAI è servizio). Non siamo riusciti a passare all’economia della conoscenza ( fare il vaccino in pochi mesi è l’esempio di questa economia). Non siamo preparati all’economia della conoscenza e chi ne fa le spese sono i nostri giovani. L’Asia e la Corea del Sud in particolare hanno puntato all’economia della conoscenza, il 70% dei giovani è laureato e guadagna 3 volte più dei genitori. La Corea è uscita meglio dal Covid. E’ necessario SAPERE e SELEZIONARE per promuovere talenti e competenze.
Tre sono le cause della nostra disfatta:
Sta ai giovani accrescere il loro potenziale di conoscenza, entrare nei sistemi produttivi delle grandi imprese e pensare all’innovazione, al digitale, alla compatibilità ambientale ed ecologica per migliorare la qualità di vita e dare energia al Paese. Questa è l’ARISTOCRAZIA 2.0
I nastrini sulla mia divisa
Il percorso professionale come cardiologo dal 1975 a tutt’oggi:
Onorato e orgoglioso
Non solo i militari ma anche i medici e gli infermieri dovrebbero mostrare sui camici e sulle divise i nastrini che evidenziano i percorsi professionali effettuati negli anni di servizio.
“L’emergenza Coronavirus è paragonabile a una campagna di guerra per medici e infermieri. Tensione emotiva nel combattere un nemico subdolo e sconosciuto, disagio arrecato ai famigliari per l’alta probabilità di contagio, impossibilità iniziale di far fronte a tutte le richieste di aiuto e la difficoltà diagnostica nei primi mesi, sono stati gli elementi che hanno contraddistinto la prima fase della pandemia. Ora abbiamo armi più idonee, dispositivi di sicurezza per gli operatori, ma non possiamo permetterci di abbassare la guardia. Il nemico non è sconfitto“. Queste riflessioni mi hanno spinto alla realizzazione di un progetto grafico per identificare meglio i professionisti della salute nei loro teatri operativi.
Intervista di Donatella Azzone
Trasmessa da Tenorba – TG Salute
L’orgoglio italiano nasce dalla bellezza del nostro territorio, dal vissuto e dalla produzione di ognuno di noi e dei nostri avi. Cominciamo a riflettere e a trasformare in risorsa la storia di questa #emergenzaCovid. C’è un futuro in Italia da costruire su migliori basi. Complimenti a Mauro Danieli, l’autore di questo video e l’amico collega #MicheleAdamo di Bologna che lo ha postato sul suo profilo L’ho visto e mi ha sentire #UnItalianoVero Vedetelo ance voi
Fonte: Profilo FB di Michele Adamo, cardiologo e poeta