Lutto nel mondo dello sport – Valutazioni diagnostiche e medico legali
Foto Web Davide Astori
Davide Astori, calciatore della Nazionale e capitano della Fiorentina è stato rinvenuto senza vita nell’albergo di Udine che ospitava la squadra toscana prima della partita del 27º turno di Serie A.
La morte improvvisa di un giovane atleta rappresenta un’eventualità imprevedibile, improvvisa, la cui origine, specie nelle prime ore, non può essere accettata e sfugge a qualsiasi logica. Un atleta professionista, un giocatore di una squadra di serie A è super controllato sul piano medico ed è difficile pensare a una causa secondaria a una patologia cardiovascolare sfuggita ai numerosi e doverosi controlli. Oggi è il momento del cordoglio e del pianto. Dobbiamo sentirci uniti alla famiglia, alla squadra e a tutti quelli che praticano sport a qualsiasi livello, agonistico, amatoriale, ludico ricreativo.
Davide Astori e tutti i calciatori della Fiorentina martedì scorso si erano sottoposti a controlli routinari presso l’Istituto di Medicina dello Sport di Careggi diretto da Giorgio Galati; nessuna alterazione dopo l’esecuzione di elettrocardiogramma da sforzo ed ecocardiogramma. Le cause di morte improvvisa sono tante, da quelle cardiache alle malformazioni cerebrali, aneurismi di cui tutti potrebbero essere portatori che all’improvviso si rompono e provocano emorragie intracerebrali. Tra le altre cause in conseguenza di affezioni del sistema nervoso centrale, si possono annoverare tra le cause principali, emorragie leptomenigee da rotture di aneurismi del circolo di Willis ed emorragie cerebrali, cerebellari e pontobulbari.
L’arresto cardiaco è secondario a fibrillazione o a tachicardia ventricolare per malformazioni cardiache congenite, prolasso della mitrale, anomalie delle coronarie, displasia ventricolare e canalopatie. Non mancano tra le cause le patologie infiammatorie, miocardite o endocardite, infezione del muscolo o delle valvole. La morte bianca nel sonno spesso è considerata “sine materia”, forse attribuibile ad alterazioni della biochimica e dell’elettrofisiologia delle cellule cardiache, malattie dei canali di origine genetica e difficilmente svelabili con le odierne tecniche diagnostiche. La ricerca su genetica e DNA potrà nel futuro fornire maggiori elementi. La morte improvvisa nello sport, da adulti, è prevalentemente secondaria alla cardiopatia ischemica, infarto. Solo autopsia ed esami tossicologici potranno, forse, spiegare la causa del decesso. La decisione di sospendere e rinviare le gare del campionato di serie A e B è partita da tutti i calciatori. Dirigenti del CONI e della Lega hanno subito approvato e condiviso la proposta della base. Nello sport non bisogna mai abbassare la guardia: la morte improvvisa è sempre dietro l’angolo.
Foto WEB
Bari 04.03.2018
12 articolo 2018 http://www.corrierenazionale.net/2018/03/04/e-morto-davide-astori/
http://www.polisnotizie.it/2018/03/04/e-morto-davide-astori-lo-piange-tutto-il-mondo-dello-sport/
Valutazioni medico legali alla luce dell’autopsia
Nel caso di Davide Astori, l’esame autoptico eseguito ieri dal Professor Carlo Moreschi, medico legale di Udine, coadiuvato dal dott. Gaetano Thiene, direttore del Centro di Patologia Vascolare dell’Università di Padova, da quanto si apprende da un noto quotidiano nazionale, avrebbe evidenziato una “causa di morte cardiaca, senza evidenze macroscopiche, probabilmente su base bradiaritmica, con evidenza di congestione poliviscerale ed edema polmonare”, in definitiva una morte naturale.
La diagnosi medico-legale di “morte improvvisa” non potrà che derivare al termine di tutte le indagini circostanziali, anatomo-patologiche ed eventualmente chimico-tossicologiche.
Posto pertanto che la morte improvvisa altro non è che una morte naturale che si differenzia da ogni altro tipo di morte per il solo fatto che si verifica senza che sia identificabile una sintomatologia clinica, diagnosticamente utilizzabile, l’interesse medico-legale deriva dall’esigenza medico-forense di comprovare che la morte è dovuta a cause naturali e quindi al fine di escludere l’intervento di qualsivoglia fattore lesivo esogeno anche solo concausale.