Il 40% delle prestazioni sanitarie per i malati cronici sarà erogato attraverso canali telematici. E’ quanto previsto da un gruppo di 400 esperti del settore, riunitisi a Edimburgo in occasione della prima European Telemedicine Conference.
Grazie al supporto telematico sarà possibile monitorare attentamente i diversi parametri, biologici, clinici, radiologici, ecocardiografici e quindi lo stato di salute di un malato cronico, riuscendo così a intervenire prima della necessità di un ricovero.
L’aspetto economico della gestione della cronicità comincia a essere un serio problema per gli amministratori pubblici. Gli alti costi sociali e previdenziali, potrebbero determinare tagli di spesa e, di conseguenza, perdita di servizi essenziali per un’utenza fragile.
La creazione di servizi erogabili in telemedicina permetterebbe un risparmio sui costi dell’assistenza sanitaria.
In cardiologia i campi di applicazione sono infiniti, dalla diagnostica alla cura. Oggi è possibile la trasmissione a distanza dell’elettrocardiogramma da multiple postazioni periferiche, l’analisi delle aritmie, l’esame dei pace-maker, i consulti con invio di immagini radiologie o ecocardiografiche; domani sarà possibile la visione diretta dei soggetti assistiti durante il lavoro o il tempo libero, sino al contemporaneo controllo di quanti svolgono programmi riabilitativi, comodamente nelle loro abitazioni.
Telemedicina significa meno ricoveri, decongestione del Pronto Soccorso, minori disagi per pazienti e familiari. Non rimane che guardare con ottimismo a un futuro che preveda sì risparmi, ma che garantisca cure più efficienti ed efficaci erogate dal nostro Sistema Sanitario Nazionale.