Non dobbiamo dire grazie agli alieni buoni di un famoso film di Ron Howard, ma a un giovane ricercatore italiano, Francesco Loffredo, in servizio presso l’Harvard Stem Cell Institute, se è stato scoperto il “Cocoon” , l’energia vitale, per il cuore. Il nostro ricercatore, fa parte del gruppo di ricerca, diretto da Richard T. Lee, che studia l’invecchiamento del cuore sui roditori e che ha pubblicato i risultati della sperimentazione sulla rivista di biologia CELL. Grazie alla diretta osservazione del dott. Loffredo, è stata individuata la sostanza dagli effetti sorprendenti nel sangue di topi e forse anche degli esseri umani. Si tratta di una proteina, denominata GDF-11, che, iniettata nei roditori, ritarda, o meglio inverte, gli effetti dell’invecchiamento del muscolo cardiaco, gli stessi dell’uomo, la sclerosi e l’ipertrofia.
Grazie a questo “elisir” le lancette dell’orologio biologico vanno indietro e il cuore senile diventa più giovane. Tra quattro cinque anni, tempo necessario per iniziare una sperimentazione clinica anche sull’uomo, GDF-11, potrebbe diventare la nuova frontiera del trattamento dell’insufficienza cardiaca o della riparazione del tessuto necrotico postinfartuale.
Un futuro con meno trapianti e defibrillatori, Unità Operative di Cardiochirurgia con qualche problema di produttività ma, in definitiva, un bel risparmio per il Servizio sanitario nazionale.
Bari 15-05-2013