Di Riccardo Guglielmi
BARI – Niente più ricoveri per falsi positivi d’infarto acuto del miocardio. Il sistema pubblico della telecardiologia, installato e gestito nel Policlinico ha permesso un risparmio alla Regione Puglia di circa 30 milioni, per meno ricoveri e per maggiore appropriatezza diagnostica. L’analisi dei dati evidenzia 3.404 diagnosi incerte con il vecchio sistema analogico, maggiore sicurezza diagnostica e interventi più rapidi del 118 con la nuova telecardiologia. Un modello organizzativo e gestionale che grazie alla consistente riduzione della spesa sanitaria contribuisce a rendere virtuosa la Regione Puglia.
“Diagnosi certe e niente ricoveri inutili – spiega Ottavio Di Cillo, direttore della Cardiologia d’Urgenza e coordinatore della nuova telecardiologia – grazie alla perfetta integrazione territorio, strutture del soccorso e la rete delle Cardiologie. Ogni persona in caso di dolore al petto, chiamando il 118, attiva la rete che permetterà di garantire appropriatezza diagnostica con l’esecuzione e la trasmissione digitale a distanza dell’ECG alla sede operativa della nostra telecardiologia”.
Alla direzione generale dell’Azienda Policlinico sono bastati pochi mesi, malgrado veti incrociati e controversie mediatiche e legali con il gestore del sistema analogico, per rendere operativa la nuova telecardiologia e aggiunge un altro tassello di eccellenza all’azienda. Bisogna dare atto alla vecchia tecnologia di aver offerto per anni un servizio utile alla comunità ma il nuovo avanza e merita il giusto riconoscimento specie se fa risparmiare e garantisce maggiore qualità. Un sistema digitale, approvato da tutti i direttori delle sedi periferiche del 118 che, grazie alla professionalità degli operatori coinvolti nel progetto, dimostra sul campo di offrire un servizio più sicuro e vincente. Dati alla mano è stata sfatata l’opinione, spesso sapientemente diffusa, che solo il privato sa essere efficiente con spese ridotte. 113.500 elettrocardiogrammi, la maggior parte dei quali positivi per cardiopatia ischemica e aritmie, hanno permesso agli angeli in servizio H/24 nella centrale operativa di indirizzare donne e uomini affetti da patologie acute cardiache nei centri cardiologici più vicini e attrezzati per procedure interventistiche. Ripristinare nelle prime due ore il flusso di sangue in una coronaria ostruita con l’angioplastica primaria, significa ridare vita al muscolo cardiaco. Meno complicanze, minore spesa assistenziale e previdenziale, più rapido reinserimento sociale e lavorativo, sono i meriti da attribuire alla nuova telecardiologia pubblica. Questa è la sanità che piace ai cittadini.
Bari 19 settembre 2016
Pubblicato su Il Corriere Nazionale il 19 settembre 2016