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Benessere e respiro consapevole

Olimpia Binetti vi insegna a mettere in armonia mente e corpo

respiro 17 febbraio

 Insert: Riccardo Guglielmi

Organizzato da ads archè-S Formazione Promozione e Salute, sabato 17 febbraio dalle ore 10 alle 13 presso la Villa dei Grecis, via Murgia 63, Bari, Olimpia Binetti, psicologa e psicoterapeutica presenterà l’evento “il Respiro, il cervello, il cuore: un incontro salutare”.

Ospiti dell’incontro Riccardo Guglielmi, cardiologo, giornalista scientifico de Il Corriere nazionale.net ed Enrico Pierangeli, neurochirurgo, entrambi con un passato di primario ospedaliero, che esporranno le basi fisiologiche e biochimiche delle interazioni tra i 3 organi.

«L’incontro vuole essere la sintesi -afferma la Binetti- tra rigore scientifico e leggerezza del pensiero. Imparare le tecniche del Respiro consapevole aumenta le difese immunitarie, attiva le connessioni cuore-cervello e influisce positivamente sullo stato mentale».

«E’ necessario abbinare-aggiunge Guglielmi- un corretto stile di vita. Recentemente è stato scoperto  un  “cervello” nell’interno del cuore che come un Wi- Fi, forse attraverso un sistema di onde radiomagnetiche, comunica con organi e apparati».  Molti si chiedono se nel cuore esiste la memoria. Molti ricercatori stanno studiando il fenomeno anche se a tutt’oggi non vi sono evidenze scientifiche. Le informazioni arrivano da quanti si sono sottoposti a trapianti d’organo in particolare di cuore.

L’uomo moderno ha perso la capacità di ascoltare la “saggezza dell’organismo” e sentire i messaggi che creano sensazioni e sentimenti.  Il respiro consapevole porta a ormeggiare i pensieri in quei porti sicuri e flessibili del nostro corpo. Il respiro alimenta la vita e, se l’organismo è in armonia,  il cuore genera l’amore, la mente  infonde leggerezza alle azioni e alle opere. Leggerezza del pensiero  non è superficialità ma è planare sulle cose dall’alto per non aver macigni sul cuore.

Anche in quest’incontro la dott.ssa Binetti coinvolgerà il pubblico con facili esercizi di respirazione, condivisione di emozioni attraverso l’ascolto di musica e movimentazione ritmica del corpo. Occasione unica da non perdere. Moderatore dell’evento la blogger Giusi Dangelico . Ingresso libero e gratuito.

redazione@corrierenazionale.net

Bari 10.02.2018

6 articolo2018

http://www.corrierenazionale.net/2018/02/09/benessere-e-respiro-consapevole/

“Leggerezza e positività: il segreto del ben essere”

 

 

 

 

Cervello più attivo se corri

runner

Connesso e multitasking da giovani, meno Alzheimer e Parkinson da vecchi. Ricercatori dell’Arizona evidenziano i vantaggi della corsa sulle connessioni neuronali

La corsa non fa bene solo al cuore, anche il cervello se ne avvantaggia. Scienziati americani dell’Arizona hanno dimostrato e pubblicato su Frontier Human Neuroscience, che lo sport tutto muscoli e resistenza aumenta nei giovani le connessioni cerebrali, proprio come i movimenti piccoli e accurati dei musicisti; un invito a continuare per tutti i runner e a iniziare per i più pigri. Inserire lo sport nello stile di vita aiuta a prevenire le fisiologiche défaillance mentali dell’invecchiamento e il rischio di malattie degenerative.

Le neuroscienze avevano riconosciuto alle attività contraddistinte dal controllo di movimenti accurati, piccoli e precisi, la capacità di modificare il cervello. Solo le azioni dosate e coordinate erano ritenute le uniche ad aumentare la connettività funzionale di distinte aree cerebrali e a mantenerle correlate nel tempo. L’attività motoria del golf, tennis, danza e musica, per i gesti puliti e controllati, era ritenuta più idonea allo sviluppo di capacità intellettuali. La corsa, di per sé ripetitiva e monotona, priva di virtuosismi o del minuzioso dominio di gesti piccoli, non avrebbe potuto modificare il cervello. Per il corridore è più importante quanto si corre non come si corre.  Sono stati questi paradigmi a limitare per anni la ricerca tra sport di resistenza e cervello. Lo studio di David Raichlen, antropologo ed esperto di corsa, e Gene Alexander psicologo e studioso di Alzheimer ha ribaltato queste convinzioni, dimostrando che anche l’attività sportiva basata esclusivamente su velocità e resistenza coinvolge le funzioni cognitive complesse di molte aree cerebrali, le stesse che, durante la vecchiaia, subiscono processi d’involuzione e sono più esposte a malattie neurodegenerative, Alzheimer e Parkinson.

Nello studio sono stati arruolati giovani tra i 18 e i 25 anni, simili per indice di massa corporea e livello d’istruzione, ma differenti per stile di vita. Un gruppo si allenava costantemente con corse di lunga durata, mentre l’altro non faceva alcuna attività fisica. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a risonanza magnetica cerebrale in condizioni di assoluto riposo. Nel cervello dei runner sono presenti maggiori aree di connessioni, come nella corteccia frontale, sede di funzioni cognitive e della capacità di spostare l’attenzione rapidamente da un compito a un altro. Le conclusioni sono incoraggianti, ma è troppo presto per affermare che il cervello dei corridori è più connesso e più multitasking. Questa ricerca focalizzata sui giovani ha sfatato il paradigma che la corsa è solo un’ottima ginnastica cardiovascolare. Nell’immediato futuro sarà studiato il rapporto tra l’attività fisica praticata in giovane età e il funzionamento del cervello quando si sarà più avanti negli anni. L’invito è rivolto ai sedentari: l’anno è da poco iniziato e tra i buoni propositi inseriamo l’attività motoria. Indipendentemente dagli studi ufficiali cuore e cervello diranno grazie.

Riccardo Guglielmi, pubblicista scientifico de Il Corriere Nazionale

redazione@corrierenazionale.net

Bari 24 gennaio 2017- Rubrica NOI E LA SALUTE

6 articolo http://www.corrierenazionale.net/index.php/41-noi-e-la-salute/2513-cervello-piu-attivo-se-corri

TAG: cervello, neuroscienze, corsa, Alzheimer, Parkinson