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Covid 19: ritorna in campo il Cavallo di Troia

I vaccini: cosa sono, come si costruiscono, come agiscono

Scacco matto in 5 mosse

Vaccini Covid

I vaccini rappresentano la prevenzione più efficace contro le malattie infiammatorie e possono
salvare milioni di vite umane. Il loro avvento ha permesso di debellare malattie molto gravi come il vaiolo e la poliomielite. Sono somministrati attraverso una iniezione intramuscolare nel deltoide; si introducono così nel nostro corpo sostanze riconosciute come estranee dal nostro sistema immunitario, che, attivandosi, produce “ANTICORPI” e “CELLULLE DELLA MEMORIA IMMUNOLOGICA “, capaci di proteggerci per lungo tempo e anni o addirittura per tutta la vita. Possono essere batterici o virali a seconda se devono proteggerci da malattie batteriche o da malattie virali. Possono contenere microbi ancora vivi attenuati , cioè resi innocui e incapaci di produrre malattia, microbi inattivati o uccisi tramite esposizione al calore o chimicamente e quindi resi innocui, contenere antigeni purificati ossia alcuni frammenti proteici del microbo considerati come estranei dal sistema immunitario che li combatte attraverso la produzione di anticorpi. Possono contenere sostanze tossiche trasformate in anatossine ossia non più in grado di provocare malattia, ma solo capaci i attivare le difese immunitarie come sopra. Abbiamo vaccini a DNA Ricombinante; sono prodotti che, copiando o clonando informazioni genetiche del microbo, producono una grande quantità di antigene.

Le modalità di “costruzione” dei vaccini variano pertanto da preparato a preparato.

IL VACCINO “CAVALLO DI TROIA “ NELLA GUERRA AL COVID. L’ accostamento al cavallo di Troia è inopportuno anche se non del tutto. Lo scopo degli scienziati era come allestire con l’inganno un tranello, che attirasse il sistema immunitario. Il falso cavallo fu riconosciuto come portatore di pace dai troiani e accettato anche dai guerrieri di Troia. Il falso cavallo nel vaccino contro il covid, attira, è vero , con una falsa proteina detta SPIKE il sistema immunitario solo che non cade nel tranello…. gli anticorpi prodotti riconoscono il cavallo come estraneo e pericoloso per cui l’aggrediscono e lo combattono.

Merita un bel discorso l’allestimento del vaccino contro il covid, se non altro per aver convinto a collaborare le case farmaceutiche, il mondo scientifico, i politici e le istituzioni varie per ottenere un
vaccino sicuro, efficace e disponibile nel più breve tempo possibile. La tecnologia, apparentemente nuova, è frutto di una ricerca intelligente e senza precedenti., cominciata già nella seconda metà del secolo scorso. Attualmente sono circa 300 i vaccini che si stanno studiando, ma solo due, come sapete, sono già pronti, quello sviluppato da “MODERNA” e quello sviluppato da “BIONTECH-PHIZER”realizzati del resto con una tecnologia innovativa, geniale e interessante. Entrambi sono a base di RNA MESSAGGERO (mRNA), la
molecola, che insieme al DNA, contiene le informazioni genetiche specifiche di ogni essere vivente. In natura l’RNA ha il compito di trasferire alle cellule viventi i messaggi vitali del DNA perché le cellule possano produrre le proteine, che ci permettono di respirare, pensare, muoverci, insomma di vivere. L’RNA diversamente dal DNA ha vita breve e per questo deve essere conservato a 80° sotto zero, prima di essere incapsulato all’interno del vaccino da involucro di palline di grasso detti LIPOSOMI del tutto simili a quelli che abbiamo già nel nostro organismo. Nella cellula i liposomi liberano l’RNA messaggero che contiene informazioni necessarie per produrre la proteina SPIKE del virus, una specie di amo che si aggancia alle cellule delle vie respiratorie, entra nel loro interno tramite recettori ACE2 e si moltiplica fino a causare la malattia. Il vaccino, invece, una volta entrato nelle cellule, viene letto dai ribosomi, responsabili della sintesi proteica, che produrranno tante copie della proteina SPIKE del SARS-CoV-2. Una volta che le cellule avranno prodotto la proteina SPIKE questa uscirà dalla cellula. A questo punto viene riconosciuta come estranea dal sistema immunitario pur non in grado di provocare la malattia in quanto solo una piccola parte del virus.

In sintesi lo scacco matto al covid avviene in 5 mosse:
1- Si inietta il vaccino che contiene dentro un involucro di sfere di grasso , detti LIPOSOMI, l’RNA MESSAGGERO, il Cavallo di Troia
2- Dentro ogni cellula i liposomi rilasciano l’RNA Messaggero
3- I RIBOSOMI producono la PROTEINA SPIKE del virus, che esce dalla cellula
4- Le cellule Spike fuori della cellula del virus vengono riconosciute come estranee dal sistema immunitario che si attiva
5- Si producono così le armi specifiche contro il virus ossia gli anticorpi.

La sicurezza è importante. “Il vaccino protegge ognuno di noi ma anche gli altri. Ci vogliono di media circa 10 anni per sviluppare un vaccino convenzionale. La velocità con cui questo tipo di vaccini sono stati sviluppati è sbalorditiva. Ci sono voluti 42 giorni per avere un mRNA candidato al vaccino, dopo che gli scienziati cinesi hanno pubblicato la sequenza genetica completa del SARS-CoV-2. Gli ingenti fondi e il capitale umano investiti nello sviluppo hanno permesso di avere risultati in tempi da record, senza mai trascurare la sicurezza. Va ricordato che gli scienziati di Moderna e BioNTech lavoravano da almeno 20 anni su terapia genica e vaccini a RNA. Avevano perciò molta esperienza nell’uso di queste molecole sull’uomo e sapevano quello che facevano. Gli studi clinici per valutare tollerabilità, effetti collaterali ed efficacia dei vaccini sono stati completati e gli enti regolatori (FDA in America, EMA in Europa) daranno la loro approvazione per l’uso solo se questi studi avranno davvero dimostrato che i vaccini sono sicuri e protettivi”.

ATTENZIONE
Se tu o i tuoi conviventi avete sintomi del COVID-19, resta in casa e chiama subito il tuo pediatra di libera scelta o il tuo medico di medicina generale. Altrimenti, chiama uno dei numeri di emergenza regionali indicati sul sito del Ministero della Salute.

Fonte: Bambin Gesù Ospedale Pediatrico IRCCS www.ospedalebambinogesu.it/nuovo-coronavirus-i-vaccini-a-rna-come-funzionano-e-perche-sono-sicuri#.X_BRKNhKjVg

Articolo 1 2021

https://www.corrierenazionale.net/2021/01/02/covid-19-ritorna-in-campo-il-cavallo-di-troia/?fbclid=IwAR3ZDxpuI8PEUwci8q4bU6VXHr30IkTFHfSPwAw6u7OABltZZjZzjyhTH-A

 

 

Inoperabile per tutti ma non per il prof. Prete

Il prof. Prete salva la vita  a un ammalato che nessuno voleva operare

Un perfetto gioco di squadra a Mater Dei Hospital di Bari   

Non si è arreso il prof. Fernando Prete, da decenni eccellenza chirurgica italiana, che sfidando i limiti di una medicina sempre più difensiva ha ridato una seria speranza di buona vita a G.B. maschio  in buona salute sino a pochi mesi fa.  Troppo giovane, hanno pensato i medici di Mater Dei, per   restare inermi e attendere che un triste destino strappasse alla vita quella persona.  «Abbiamo operato un uomo di 69 anni – è lo stesso Prete a commentare – con un voluminoso cancro gastrico infiltrante il duodeno e il mesocolon trasverso per circa 15 centimetri, con sanguinamento ricorrente e ostruzione del tratto alimentare, giudicato altrove non operabile né in elezione, né in urgenza».

Una task force multi specialistica è scesa in campo. Chirurghi, anestesisti, cardiologi e rianimatori, si sono mobilitati e all’unisono hanno preparato una squadra che garantisse un buon risultato e ribaltasse la sorte avversa. « Il paziente è giunto in chirurgia – precisa Patrizia Liguori, aiuto del prof. Prete – dopo chemioterapia sospesa per le gravi condizioni generali. L’anemia per il continuo sanguinamento, lo squilibrio elettrolitico e metabolico, nonostante l’alimentazione parenterale, aveva creato grave ipotonia e ipotrofia muscolare».

« La bassa pressione arteriosa e la bradicardia estrema, 30 battiti per minuto – aggiunge Riccardo Guglielmi, cardiologo di lungo corso con un passato di direttore ospedaliero  – aumentavano il rischio operatorio. La mancanza di muscolatura non permetteva l’impianto di un pace maker definitivo. È stato superato il problema con un elettrocatetere introdotto per via venosa collegato a un generatore esterno. La terapia farmacologica ha permesso il miglioramento della pressione arteriosa». Con questi e altri accorgimenti tecnici il dott. Mario Tedesco, direttore della Unità Complessa di Anestesia e Rianimazione,  ha potuto procedere alla narcosi e mettere in condizione l’equipe chirurgica di operare il paziente. Circa 4 ore di anestesia e intervento al termine del quale G.B. è stato trasferito in Rianimazione e affidato alle cure di Giampaolo Pellegrini, referente rianimatore per la sezione Covid.

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Mai come in questo caso il successo ha molti padri. È stato il “fil rouge” della competenza, che ha saputo unire la saggezza frutto di tanti anni di esperienza, con l’ardore giovanile. Onore a questi professionisti e a tutti i loro collaboratori che rappresentano, per la nostra Regione Puglia, un’eccellenza invidiabile. Non è mancato l’incoraggiamento e il supporto esterno di una Direzione sanitaria sempre attenta e degli organi tecnico logistici. Infermieri e operatori socio sanitari,  garantiscono assistenza di qualità con particolare aspetto all’umanizzazione delle cure, nonostante l’attuale emergenza legata alla pandemia. Mater Dei Hospital in pochi giorni ha saputo realizzare una struttura Covid con degenza e percorsi dedicati. Gli operatori  sanitari di ogni ordine e grado gestiscono carichi di lavoro elevati e alta tensione psicologica. Tutto questo collettivo ha permesso a una persona, già condannata per un cancro che nessuno voleva trattare, di “tornare in vita” ed essere restituita per Natale all’affetto dei suoi cari. Questo è un episodio che deve raggiungere i nostri pubblici amministratori. Nella nostra Regione non mancano le eccellenze in sanità e non sono necessari costosi viaggi della speranza per salvare vite umane. Il paziente sta meglio, ora è nel reparto di chirurgia amorevolmente “coccolato” da tutto il personale. Nella Rianimazione, 2 giorni fa, salutava, con un indimenticabile sorriso di gioia, lo stesso dott. Guglielmi chiamato in consulenza. Una storia complessa e a lieto fine, un segno di speranza per questo  difficile Natale alle porte. Questa è la sanità che ci piace raccontare e scrivere.

Antonio Peragine Direttore   Bari 23.12.2020

https://www.corrierenazionale.net/2020/12/23/il-prof-prete-salva-la-vita-a-un-ammalato-che-nessuno-voleva-operare/

 

Natale a rischio nel Regno Unito

Il Covid inglese crea scompiglio

Fa paura la variante inglese del Covid che si propaga più velocemente creando ulteriore scompiglio. Tutta Europa, inclusa l’Italia, ha deciso di sospendere i voli con la Gran Bretagna. Ma la mutazione del virus circola già nel Continente e in giornata l’Italia ha annunciato di aver riscontrato un soggetto positivo alla nuova variante grazie a controlli di laboratorio effettuati nel Policlinico Militare, Celio, di Roma.

La Gran Bretagna sabato ha cambiato il sistema di allerta con la creazione di un nuovo livello ancora più grave, chiamato ‘Tier 4’, in aggiunta agli altri 3 esistenti. È stato applicato a milioni di persone residenti a Londra e in ampie zone meridionali e orientali del Paese. Anche in Olanda, Danimarca, Australia e forse Sudafrica è stata riscontrata questa variante. I contagi nel Regno Unito sono raddoppiati in una settimana.

L’alta contagiosità ha costretto le autorità inglesi a imporre un rigido lockdown nella capitale.  Il Natale sembra seriamente compromesso. L’OMS invita l’Europa a rafforzare i controlli e le misure di prevenzione della diffusione.

Tanti sono i dubbi di questa variante: letalità maggiore, possibilità che di incidere sui metodi diagnostici e se gli attuali vaccini siano all’altezza della situazione. A tranquillizzare autorità e cittadini un comunicato ufficiale dell’Università di Oxford, afferma che almeno relativamente al vaccino non ci sono preoccupazioni. Matt Hancock, ministro inglese della Salute ha del resto ammesso che la variante appare “fuori controllo e che le restrizioni potrebbero durare mesi, fino a quando il vaccino non sarà ampiamente distribuito”. Le festività sembrano definitivamente compromesse. La chiusura dell’Europa nei confronti della Gran Bretagna appare drammatica. Uno scenario apocalittico se si considera una rottura completa tra Londra e l’U.E. per gli accordi commerciali post-Brexit. Come se non bastassero le durissime restrizioni alla mobilità reintrodotte in questi ultimi giorni in tutta Europa, che di fatto hanno cancellato il Natale.

Bari 21.12.2020

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https://www.corrierepl.it/2020/12/21/natale-a-rischio-nel-regno-unito/

 

Oggi è la Giornata del Cuore

In Italia si muore meno per infarto e scompenso

Anche in piena pandemia Covid non si ferma l’attività dei cardiologi italiani

Di Riccardo Guglielmi

Le campagne di prevenzione, interrotte per l’attuale situazione, ricordiamo l’ultima, di questo anno da dimenticare, a Bari Running Heart, la Corsa del Cuore del 16 febbraio, hanno prodotto in tutti questi anni meno morti per infarti e scompenso. Ora noi non  dobbiamo abbassare la guardia; dobbiamo continuare a rincorrere uno stile di vita corretto, non fumare, occhio al colesterolo, esercizio fisico costante. Negli ospedali pubblici e accreditati con il Servizio sanitario si continuano a svolgere procedure di rivascolarizzazione, angioplastiche e by pass, a impiantare pace maker, per assicurare una migliore qualità di vita alle persone malate, nella massima sicurezza per operatori e ricoverati.

L’ANMCO, quale Società Scientifica accreditata presso il Ministero della Salute con circa 5.000 iscritti, formata da Cardiologi italiani operanti nel Servizio Sanitario Nazionale, oggi 10.dicembre nella seconda giornata nazionale della Cardiologia lancia la campagna “CONTRO IL COVID E PER IL CUORE AL SERVIZIO DEL PAESE”. Obiettivi la promozione della buona prassi clinica, la prevenzione e la riabilitazione di malattie cardiovascolari attraverso proposte organizzative, educazione professionale e formazione.

È noto come la pandemia COVID-19 abbia determinato profondi cambiamenti nelle attività assistenziali ambulatoriali e di ricovero; per il nostro Servizio Sanitario Nazionale e per la Cardiologia in particolare, si presenta una sfida epocale. I medici Cardiologi ospedalieri, che in questi mesi hanno saputo fronteggiare la crisi pandemica con professionalità e con coraggio, sono riusciti a dimostrarsi indispensabili anche per il Servizio Sanitario Nazionale, pur se fortemente provati dall’emergenza del virus. I problemi del cuore, nonostante rappresentino tuttora la prima causa di morte nei Paesi industrializzati, rischiano di passare in secondo piano negli ultimi mesi a causa dell’emergenza COVID; sicché i Cardiologi ospedalieri dell’ANMCO, hanno inteso lanciare gli STATI GENERALI DELLA CARDIOLOGIA, puntando ad accendere i riflettori circa l’importanza delle patologie cardiovascolari e per tornare ad attribuire loro la necessaria attenzione. Ecco come alla luce delle evoluzioni pandemiche si sta celebrando la Seconda Giornata Nazionale della Cardiologia Ospedaliera, “per sollecitare tutti all’adozione di adeguati stili di vita, cercando di chiarire l’importanza rispetto ai regolari controlli cardiologici per permettere una diagnosi precoce, condizione necessaria perché siano possibili le migliori cure oggi a disposizione”. Proprio in questo contesto emergenziale, occorre meglio evidenziare gli straordinari progressi della Cardiologia italiana che hanno favorito negli ultimi anni una consistente riduzione della mortalità per infarto miocardico e scompenso cardiaco, contribuendo in modo determinante ad un allungamento della vita media nel nostro Paese. In definitiva, attraverso la Giornata del Cardiologo, si vuole lanciare un appello sull’importanza del prendersi cura del proprio cuore e si adotteranno le migliori azioni per informare e sensibilizzare sull’importanza della prevenzione delle malattie cardiovascolari. Bastano piccoli gesti e sane abitudini quotidiane.

 

42 articolo 2020

https://www.corrierepl.it/2020/12/10/oggi-e-la-giornata-del-cuore/

Ecocardiogramma scopre antibiotico cura

Endocarditis Team a Mater Dei Hospital per cure sartoriali ed efficaci

Le donne e gli uomini di Mater Dei, l’Ospedaledi Bari accreditato con il Servizio sanitario regionale, pur impegnati in prima linea nell’emergenza Covid  19, continuano a stupire per la capacità di diagnosticare e curare patologie complesse con farmaci innovativi e tecnologie avanzate. È il caso dell’endocardite infettiva, una patologia grave, dalla prognosi infausta per l’alto rischio embolico,  che colpisce le valvole del cuore e rappresenta la sfida più impegnativa per intensità di cure.

«Il nostro dipartimento – commenta Sergio Caparrotti, direttore della Cardiochirurgia – ha affinato percorsi diagnostici e terapeutici finalizzati al trattamento di questa patologia e il caso recente ne è la dimostrazione».

Una donna di 65 anni con una grave stenosi aortica calcifica, già trattata a gennaio in altro centro cardiochirurgico con impianto di bioprotesi,giunta a ottobre in Pronto soccorso è ricoverata in Medicina interna per febbre e scompenso cardiaco.

«Grazie all’ecocardiografia transesofagea- afferma Cataldo Memmola, responsabile del Servizio di ecocardiografia diagnostica –  è stata individuata una endocardite infettiva della bioprotesi, una condizione elettivamente chirurgica. La tecnica tridimensionale, 3D, la nuova frontiera dell’ecocardiografia, ha individuato le caratteristiche morfologiche e funzionali della vegetazione.  Grazie alla competente collaborazione polispecialistica è stato evitato un reintervento altamente rischioso. L’approccio conservativo adottato con terapia medica e antibiotica mirata è stato un successo».

Fortuna potrebbe dire qualcuno, assolutamente no. È il gruppo di persone esperte competenti, dall’approccio umano alle cureche è forza vincente. Questo caso ha insegnato che pur nella corretta valutazione delle Linee guida è importante, nella gestione dell’endocardite batterica, la creazione ufficiale di uno strumento operativo, Endocarditis Team, che abbia il compito di ottimizzare le scelte sul piano dell’efficacia e del contenimento delle risorse. Un gruppo agile, polispecialistico, dalle alte competenze professionali che oltre al cardiochirurgo, al rianimatore, al cardiologo esperto nelle più moderne tecniche ecocardiografiche e interventiste, preveda la presenza di infettivologi, patologi clinici e internisti particolarmente  decisivi per ottimizzare la lungodegenza che una malattia come l’Endocardite infettiva comporta. Gravità della patologia, variabilitàalla risposta terapeuticae la lungo degenza richiedono appropriati supporti riabilitativi e comunicativi verso il malato e familiari, senza trascurare una integrazione ospedale territorio per cure domiciliari. Il progetto prevede che l’Endocarditis Team diventi un laboratorio sartoriale che possa garantire l’identità specifica di ogni singolo caso, nell’interesse esclusivo della persona che soffre.

 

41 articolo 2020

https://www.corrierepl.it/2020/12/06/ecocardiogramma-scopre-antibiotico-cura/

Ecocardiogramma scopre Antibiotico cura