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L’obesità aumenta il rischio di cancro

obesita

Più colpiti gli organi dell’apparato addominale e nelle donne seno, utero e ovaio

Di Riccardo Guglielmi

 

Pubblicati sul British Medical Journal i risultati di una review della letteratura condotta dai ricercatori dell’Imperial College di Londra, attestante un legame tra obesità e 11 tipi di cancro. La lista comprende i tumori più comuni e più gravi, tra cui quello all’esofago, al midollo osseo, al colon-retto, alle vie biliari, al pancreas, al rene. Per le donne in premenopausa i chili di troppo aumentano la probabilità di ammalarsi di tumore dell’endometrio. Per gli uomini a ogni aumento di 5 chili su metro quadro dell’indice di massa, sale del 9% il rischio di essere colpiti dal cancro al colon-retto e addirittura del 56% di ammalarsi di tumore delle vie biliari. Per le donne in menopausa la probabilità di sviluppare un tumore al seno cresce dell’11%. La relazione tra sovrappeso e cancro vale anche per il mieloma multiplo.

Importante è il rapporto ideale tra vita e fianchi. Per ogni incremento di 0,1 in questo rapporto il genere femminile vede aumentare il rischio di cancro all’endometrio del 21% per cento.

Questo studio che l’obesità sta diventando uno dei principali problemi di salute pubblica. La prevenzione dei tumori deve prevedere strategie che interessino l’alimentazione e il controllo del peso.

redazione@corrierenazionale.net

Bari 14 marzo 2017

19 articolo 2017 http://www.corrierenazionale.net/2017/03/14/lobesita-aumenta-il-rischio-di-cancro/

Il medico che sfidò il Parkinson

Giuseppe Santoro, una storia oltre il tunnel del terribile morbo. Martedì 14 alla libreria <<Roma>>

> La copertina
<<L’OSPITE>> La copertina

Uscire dal tunnel del Parkinson è possibile. Viaggio iniziatico dalla disperazione alla rinascita

Martedì 14 marzo, alle ore 18, presso la Libreria Roma, Piazza Aldo Moro 13, Bari, Giuseppe Santoro, presenterà il suo libro autobiografico L’OSPITE, edizioni Del Faro, e risponderà a domande e chiarimenti. Modera l’incontro Riccardo Guglielmi, medico e giornalista.

E’ la storia vera dell’autore, cardiologo del Policlinico di Bari, da anni impegnato nella cura e nell’assistenza di persone con patologie gravi, che improvvisamente scopre di condividere il suo corpo con un inatteso ospite, il morbo di Parkinson, una malattia grave, evolutiva e invalidante. Il dualismo tra corpo e malattia si replica in quello uomo e medico. La malattia non vuole essere accettata e l’uomo mette in campo il rifiuto di quella consapevolezza che purtroppo è chiara al medico sin dall’inizio. L’uomo, entrato in un tunnel di disperazione, prova a esorcizzare il male sperando in altre patologie. Cominciano a vacillare i valori solidi, affetti, famiglia, amicizie e fede. All’amore stabile si sostituisce la ricerca compulsiva di amori virtuali che, una volta materializzati, diventano conflittuali e causa di successivo malessere. Mai verrà meno l’amore della moglie e dei due figli, “noi saremo arti e occhi”, che pur con l’orgoglio calpestato dai tradimenti, gli saranno sempre vicino e lasceranno sempre aperta quella porta che fa passare il raggio di luce che indica la direzione giusta per uscire dal tunnel.

L’immagine della copertina è la sintesi di tutta l’opera; una metonimia tra astratto e concreto. La porta d’ingresso di una casa di un borgo contadino, solida come il legno consumato dal tempo, apre nel mondo dei valori positivi, della sicurezza e della saggezza che la civiltà rurale, da cui discendiamo, continua a trasmettere ai suoi figli. Uscire dal tunnel del Parkinson è possibile. Esiste una strada che lo stesso autore scopre e con leggerezza e poesia indica ai lettori. Un viaggio iniziatico che dalla disperazione, passando per il ritrovamento di se stesso porta alla metamorfosi vincente, rinascere a nuova vita e accettare l’ospite. E la malattia stessa diventa risorsa, un esempio per tutte le persone che soffrono e chiedono aiuto.

Il libro si legge facilmente e appassiona. Il taglio leggero, la chiarezza e la poesia rendono questo testo fruibile a quanti direttamente o indirettamente sono alle prese con ospiti non graditi che se pur distruggono il corpo non dovranno mai impossessarsi dell’anima.

Ingresso libero, aperto a tutta la cittadinanza.

Pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 3 marzo 2017 pag. XVIII. Articolo firmato

ospite sulla Gazzetta

http://www.corrierenazionale.net/archivio/index.php/41-noi-e-la-salute/3142-l-ospite

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http://www.fly-tv.it/2017/02/24/lospite/

Le foto della serata

Ospite 3

Ospite 2

Santoro - Guglielmi
Santoro – Guglielmi

Ospite 1

Dolore -> testimonianza -> impegno giornaliero

La felicità non invecchia

anziani-felici

Come preparare l’elisir per una vita migliore dopo i 50 anni

Presentata il 15 febbraio a Roma, nel corso del convegno “Sport, alimentazione, vitalità a misura di senior”, patrocinato da Regione Lazio, Coni e Italia Longeva, la campagna “Vivi con Vigore” promossa dall’associazione Vitattiva; obiettivo promuovere corretti stili di vita negli over 50.

In Italia, le persone tra i 50 e i 70 anni stanno diventando la fascia di età in più forte crescita e rappresentano oltre un quarto della popolazione, 16 milioni di persone. Secondo l’Istituto superiore di sanità gli over 50 in Italia sono sempre attenti al proprio benessere, ma il 50% non ritiene soddisfacente il proprio stato di salute; un terzo è completamente sedentario e il 90% non segue una corretta alimentazione.

Vitattiva vuole migliorare questi dati scoraggianti. L’analisi delle interviste su un campione di associati, ha rilevato che il 63% svolge regolarmente un’attività fisica, l’80% segue un’alimentazione il più possibile sana e bilanciata, il 68% socializza e partecipa alle diverse attività. Il 75% afferma di affrontare la vita quotidiana con più energia. Le premesse sembrano efficaci per prevenzione delle patologie, lotta a cronicità e depressione.

L’elisir per una vita lunga e migliore a tutte le età deve prevedere tre costituenti fondamentali: nutrizione corretta, attività fisica e socializzazione. La felicità non invecchia e il segreto per restare in forma sta nel mantenere sempre in movimento mente e corpo con attività studiate e personalizzate nel rispetto delle singole possibilità. Non è mai troppo tardi per correggere il proprio stile di vita, perseguire nuove passioni e porre al centro felicità e benessere. I medici romani dicevano che “senectus ipsa morbus est”, i medici del terzo millennio potranno sempre più affermare che si vive bene dopo i 50 anni, specialmente se ambiente e sicurezza sociale fanno la loro parte.

Per saperne di più sulla campagna, che si compone di un portale web compatibile con tablet e smartphone, materiali informativi su salute e nutrizione e incontri di sensibilizzazione, è possibile visitare il sito www.viviconvigore.it

Bari 16 febbraio 2107

17 articolo http://www.corrierenazionale.net/index.php/41-noi-e-la-salute/2942-la-felicita-non-invecchia

Running Heart 2017

A Bari, unica città italiana, nella settimana di Cardiologia aperta 2017, si è svolto sabato 11 e domenica 12 febbraio la manifestazione Running Heart, la corsa del cuore

https://www.facebook.com/flytvcanale218/videos/1291092977617614/

 

Video completo. Operatore Lucio Costantini di FLYTV

 

Conclusa Running Heart: vincitori della 10,6 Km Uva e Fornarelli

running heart partenza

A Bari un evento che ha coniugato sport, salute e solidarietà. Primo nei 10,6 Km Michele Uva della Free Runner di Molfetta, secondo posto per  Vito Sardella, Podistica Valtenna, di Noci. Pina Fornarelli dell’Atletic Academy di Bari vince per le donne

Massimo Grimaldi «I riflettori sulla prevenzione cardiovascolare non si spengono oggi».

Di Riccardo Guglielmi

Oggi 12 febbraio con la Corsa del cuore è terminata la manifestazione Running Heart., L’iniziativa, unica per l’Italia nella città di Bari, è stata promossa dall’ANMCO, l’Associazione dei cardiologi ospedalieri, nell’ambito della settimana di Cardiologia aperta.

In un’atmosfera di festa, leggerezza e colore, da piazza Ferrarese, starter il consigliere regionale Marco Lacarra, alle ore 10, runner amatoriali, atleti di associazioni sportive e di volontariato si sono cimentati in una gara podistica, valida Fidal, di 10,6 Km, sul lungomare di Bari direzione sud est. Gli amanti della camminata, famiglie con bambini e tanti simpatizzanti, hanno partecipato al percorso alternativo,  ludico ricreativo di 2,5 Km, nei vicoli della Citta vecchia; per molti anche una salutare sosta per  un profumato caffè o un pezzo di calda focaccia barese.

«Obiettivo della manifestazione – ha dichiarato Massimo Grimaldi, presidente regionale ANMCO- è voler implementare la cultura della prevenzione delle malattie cardiovascolari nella popolazione. Con Running Heart non finisce il nostro impegno e non cala il sipario per la prevenzione. L’8 marzo, festa della donna, nell’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti giornata dedicata al rischio di genere;  ad aprile Unità mobili su camion per eseguire controlli gratuiti sul territorio».

Running Heart non è stata solo corsa. Per tutta la giornata di sabato 11 i cardiologi hanno eseguito ECG e controlli gratuiti. Il cuore è stato “messo in cassaforte” con la Bancomheart, un tesserino magnetico offerto a chi si è sottoposto al controllo cardiologico, che permetterà di rivedere il tracciato elettrocardiografico attraverso tablet, smartphone o computer e confrontarlo con i successivi esami. Altra iniziativa, quella della Medicina dello Sport del Policlinico di Bari che grazie al volontariato di infermiere, dirigenti medici (Antonio Tota e Paolo Amico)  e dei medici in formazione della Scuola di specializzazione in Medica dello sport e dell’esercizio fisico, in un gazebo dedicato, hanno eseguito controlli antropometri sui bambini e adolescenti sino a 14 anni.

La cittadinanza ha risposto positivamente all’appallo dei cardiologici ospedalieri con alto numero di partecipanti e iscrizioni superiori alle 1400. Particolarmente apprezzata la partecipazione attiva alla manifestazione di Pasquale Caldarola, primario della Cardiologia del San Paolo, dei direttori Carlo d’Agostino e Piero Fiore, il primo della Cardiologia Ospedaliera del Policlinico di Bari, il secondo dell’Unità complessa di Medicina fisica e riabilitativa. Correre ed attività motoria fanno bene al cuore come hanno dimostrato i soci di AMA Cuore, l’onlus dei portatori di una patologia cardiaca o da esiti di intervento cardiochirurgico che hanno saputo trasformare l’iniziale problema in una risorsa. I volontari di AMA cuore con la formula dell’auto mutuo aiuto sono nell’interno dei luoghi di degenza o negli ambulatori e incoraggiano quanti ritengono che dopo una malattia cardiaca, per esempio un infarto, la salute sia gravemente compromessa. Per l’assessore allo sport del comune di Bari, Pietro Petruzzelli, “le iniziative e i progetti che prevedono salute e sicurezza per i cittadini sono sempre all’attenzione dell’amministrazione”.

«L’iniziativa – ha commentato Vincenzo Palmieri, coordinatore della Scuola di specializzazione in Medina dello sport e dell’esercizio fisico di UNIBA – rientra nei progetti per la lotta all’obesità infantile, fattore di rischio importante per diabete e malattie cardiovascolari. La ricerca continuerà nei mesi prossimi».

Questi sono i vincitori della 10,6 Km: primo Michele Uva, Free Runner di Molfetta, secondo Vito Sardella di Noci, Podistica Valtenna; prima donna classifica Pina Fornarelli dell’Atletic Academy di Bari.

Massimo Grimaldi, Pietro Petruzzelli, Carlo Sabbà, direttore del Dipartimento interdisciplinare di Medicina e Domenico Paparella, docente di Cardiochirurgia dell’Università di Bari, hanno partecipato alla gara competitiva. Il giornalista Franco Cirici ha condotto l’evento.

Tutti i runner e quanti hanno condiviso la manifestazione, a qualsiasi titolo, hanno dimostrato di aver a cuore il proprio cuore.

Bari 12 febbraio 2107

Riccardo Guglielmi

http://www.corrierenazionale.net/index.php/41-noi-e-la-salute/2863-conclusa-running-heart-vincitori-della-10-6-km-uva-e-fornarelli