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Running Heart: non solo corsa

Il prof. Piero Fiore, 2° nella foto da sin, con lo staff della Medicina dello Sport del Policlinico
Il prof. Piero Fiore, 2° nella foto da sin, con lo staff della Medicina dello Sport del Policlinico

Tante le sorprese nel Villaggio del Cuore. Cardiologia aperta per elettrocardiogrammi e visite gratis.  Non perdete l’occasione di dimostrare di aver a Cuore il proprio Cuore

BARI- Gli atleti e i partecipanti a Running Heart, la corsa del cuore, alle ore 10 di domenica 12 febbraio, daranno vivacità e colore all’iniziativa organizzata dall’ANMCO, Associazione dei cardiologi ospedalieri. Obiettivo è implementare, durante la settimana di Cardiologia aperta, la cultura della prevenzione delle malattie cardiovascolari attraverso un corretto stile di vita che preveda lotta al fumo, esercizio fisico e sana alimentazione. Il percorso competitivo, gara valida Fidal, si articolerà sul lungomare, direzione sud-est, per 10,6 Km. Per chi non ama correre, in un’atmosfera di colori, festa e gioia, sono previsti 2,5 Km di passeggiata tra i vicoli della città vecchia; appuntamento e partenza per tutti a Piazza Ferrarese.

Non solo corsa ma numerose sono le iniziative collaterali previste. Sabato 11 sarà istituito il “Villaggio del Cuore” in Piazza Ferrarese e dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle ore 21, Unità mobili cardiologiche saranno a disposizione per eseguire elettrocardiogrammi gratuiti con il rilascio della Bancomheart, una carta personale con codice segreto per accedere a dati clinici in qualsiasi momento e da qualsiasi computer, smartphone o tablet. Un’opportunità da non perdere per chi non si è mai sottoposto a ECG e pratica sport a livello amatoriale. Domenica 12, mentre gli atleti saranno impegnati nella gara, nel Villaggio del Cuore cardiologi e medici dello sport eseguiranno, valutazioni antropometriche e nutrizionali gratuite su bambini e ragazzi fino a 14 anni, finalizzate alla prevenzione dell’obesità infantile e all’avviamento allo sport. Questa iniziativa rappresenta una sinergia operativa tra l’Unità di Medicina dello Sport del Policlinico e la Scuola di specializzazione in Medicina dello sport di Uniba, con l’obiettivo comune della prevenzione cardiovascolare.

«Vogliamo con la nostra presenza – commenta Paolo Amico, responsabile dell’Unità Operativa di Medicina dello Sport del Policlinico guidare la popolazione pugliese a contrastare l’aumento incontrollato dell’obesità e del diabete. La sedentarietà, importante fattore di rischio cardiovascolare, si vince con l’attività motoria».

«Il nostro impegno – afferma Antonio Tota, cardiologo dello sport – è quello di dimostrare che la lotta alle malattie cardiache deve cominciare dall’infanzia.  I genitori devono sapere che un bambino obeso da adulto sarà obeso e quindi più a rischio d’infarto».

I dati in Puglia non sono incoraggianti. Il 12% dei pugliesi è obeso, il30% in sovrappeso. Aumenta il diabete e 1 bambino su 20 è obeso per eccessivo apporto calorico e scarso livello di attività motoria.

«La giornata dedicata a Running Heart – spiega Vincenzo Palmieri, coordinatore per l’Università di Bari della Scuola di specializzazione di Medicina dello sport e dell’esercizio fisico- è un’opportunità per promuovere stili di vita appropriati per combattere, con la dieta e l’esercizio fisico, l’obesità e complicanze quali diabete, dislipidemia e ipertensione arteriosa».

Tra i runner sono iscritti medici e infermieri; tra le associazioni onlus si segnala AMA Cuore, l’associazione barese di auto muto aiuto che grazie ai suoi volontari favorisce un più rapido recupero psicologico e fisico in quanti sono stati colpiti da una patologia cardiovascolare.

«Noi siamo reduci da un infarto o da un intervento di chirurgia cardiaca – dichiara Francesco Pastanella, un passato da militare e ora presidente di AMA Cuore – ma insieme abbiamo trasformato la malattia in risorsa. Le Unità operative di cardiologia e cardiochirurgia in Puglia sono vere eccellenze e non servono viaggi della speranza fuori regione per essere ben curati».

La manifestazione è aperta a tutta la cittadinanza. Il contributo di 10,00 euro da diritto a una maglietta ricordo e rappresenta la quota di partecipazione alla corsa.

Running Heart si correrà solo a Bari ed è una delle iniziative dell’ottava Campagna Nazionale della Fondazione “per il Tuo cuore” – HCF Onlus, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Cittadini di Bari dobbiamo essere vicini a Massimo Grimaldi, cuore pulsante dell’organizzazione di Cardiologia aperta e Presidente regionale dei Cardiologi ANMCO.  Partecipare alla manifestazione significa dare fiducia e rispetto ai medici e agli infermieri che seguono le persone con professionalità e amore.  Un piccolo gesto per dimostrare di avere a Cuore il proprio Cuore.

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Segreteria organizzativa Meeting Planner 080 9905360 info@meeting-planner.it

Bari 8 febbraio 2017

14 articolo http://www.corrierenazionale.net/index.php/41-noi-e-la-salute/2792-running-heart-non-solo-corsa

http://www.polisnotizie.it/2017/02/08/running-heart-non-solo-corsa/

 

Running Heart a Bari

Running Heart

Metti il cuore in cassaforte: iniziativa dei cardiologi ANMCO a Bari per proteggere il Tuo Cuore

Di Riccardo Guglielmi

Anche quest’anno nella settimana di San Valentino, 12 -17 febbraio, le Cardiologie Ospedaliere italiane apriranno le porte ai cittadini non per ricoveri o visite ai degenti, ma per iniziate, eventi e manifestazioni rivolte a trasmettere la cultura della prevenzione, dello stile di vita corretto e delle cure efficaci in ambito cardiovascolare.

Correre fa bene al cuore e al cervello e i cardiologi iscritti all’ANMCO (Associazione Nazionale dei Medici Cardiologi Ospedalieri), organizzano a Bari “Running Heart-La corsa del cuore”. La manifestazione podistica è una delle iniziative dell’ottava Campagna Nazionale della Fondazione “per il Tuo cuore” – HCF Onlus, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Il giorno 12, da piazza del Ferrarese di Bari, alle ore 10 partirà una corsa competitiva (Fidal) e non competitiva di 10,6 Km. Il percorso si svolgerà prevalentemente sul lungomare di Bari direzione in sud-est. Per chi preferisce la camminata alla corsa, vi sarà un percorso di 2,5 Km, nella città vecchia, in un’atmosfera di gioia e festa particolarmente adatta a famiglie e bambini.

Il giorno precedente, 11 Febbraio, presso il “Villaggio del Cuore” in Piazza Ferrarese, dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 16 alle ore 21, Unità mobili cardiologiche saranno a disposizione per eseguire elettrocardiogrammi gratuiti con il rilascio della Bancomheart, una carta personale con codice segreto per accedere a dati clinici in qualsiasi momento e da qualsiasi computer, smartphone o tablet. Un’opportunità da non perdere per chi non si è mai sottoposto a ECG e pratica sport a livello amatoriale.

«In altri termini -commenta Massimo Grimaldi, presidente regionale dell’ANMCO, cardiologo aritmologo presso l’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti- i propri dati saranno acquisiti e custoditi in una cassaforte virtuale chiamata Banca del Cuore e potranno sempre essere visualizzabili in caso di necessità. Bancomheart, permettendo il confronto con elettrocardiogrammi precedenti, soprattutto nei casi di dubbia interpretazione, garantirà diagnosi più precise. Bari è l’unica città italiana ad ospitare La corsa del cuore».

Il numero di elettrocardiogrammi effettuabili non potrà superare la disponibilità di 250 Bancomheart. Non potranno essere eseguiti esami oltre le ore 21.

I partecipanti alla manifestazione potranno mettere al sicuro il cuore in una cassaforte che, se aperta al momento opportuno, potrebbe salvare la vita.

Segreteria organizzativa Meeting Planner

080 9905360 | info@meeting-planner.it

Riccardo Guglielmi, pubblicista scientifico de Il Corriere Nazionale 

redazione@corrierenazionale.net

Bari 28 gennaio 2017  Rubrica NOI E LA SALUTE

9 Articolo 2017 http://www.corrierenazionale.net/index.php/41-noi-e-la-salute/2582-metti-il-cuore-in-cassaforte

Ripreso da http://www.lagazzettameridionale.com/2017/01/salute-metti-il-cuore-in-cassaforte.html

http://wp.tuttosanita.it/congressi-ed-eventi/metti-il-cuore-in-cassaforte-iniziativa-dei-cardiologi-anmco-a-bari/

 

Comunicazione costruttiva e aperta

Papa

Rifiutare i pregiudizi e concedere il ruolo del protagonista al bene non al male

Comunicare significa illuminare il buono che c’è in questo mondo, in ogni storia e in ogni persona. E’ il messaggio di Papa Francesco ai giornalisti

Il 24 gennaio, durante le celebrazioni di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, Papa Francesco ha auspicato una comunicazione costruttiva, che rifiuti i pregiudizi verso l’altro, senza concedere al male il ruolo di protagonista.

«L’informazione deve guardare la realtà con consapevole fiducia e favorire la cultura dell’incontro. La notizia deve essere un pane buono e fragrante. C’è necessità di spezzare il circolo vizioso dell’angoscia e arginare la spirale della paura, frutto dell’abitudine a fissare l’attenzione sulle cattive notizie, guerre, terrorismo, scandali e ogni tipo di fallimento nelle vicende umane».

Il messaggio del Papa è chiaro: non disinformazione ma informazione equilibrata senza trionfalismi o pessimismi.  Il dramma della sofferenza va evidenziato senza scadere in un ottimismo ingenuo. L’invito è a cercare «di oltrepassare quel sentimento di malumore e di rassegnazione che spesso ci afferra, gettandoci nell’apatia, ingenerando paure o l’impressione che al male non si possa porre limite». In un sistema comunicativo dove «vale la logica che una buona notizia non fa presa e dunque non è una notizia, e dove il dramma del dolore e il mistero del male sono facilmente spettacolarizzati, si può essere tentati di anestetizzare – osserva Francesco – la coscienza o di scivolare nella disperazione».  Il Papa vuole promuovere uno stile comunicativo aperto e creativo, che metta in luce le possibili soluzioni, ispirando a un approccio propositivo e responsabile nelle persone cui si comunica la notizia.

«La vita dell’uomo – spiega Francesco – non è solo una cronaca asettica di avvenimenti, ma è storia, una storia che attende di essere raccontata attraverso la scelta di una chiave interpretativa in grado di selezionare e raccogliere i dati più importanti».La realtà non ha un significato univoco, perché tutto dipende dallo sguardo con cui è colta, dagli “occhiali” con cui scegliamo di guardarla. Per i cristiani l’occhiale adeguato per decifrare la realtà non può che essere quello della buona notizia. Il Vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio ne è l’esempio: il Padre, attraverso il  Figlio si rende solidale in ogni situazione umana.  In questa luce «ogni nuovo dramma che accade nella storia del mondo diventa anche scenario di una possibile buona notizia, dal momento che l’amore riesce sempre a trovare la strada della prossimità e a suscitare cuori capaci di commuoversi, volti capaci di non abbattersi, mani pronte a costruire».

L’invito a chi comunica è quello di «scorgere e illuminare la buona notizia presente nella realtà di ogni storia e nel volto di ogni persona». « La speranza – conclude Francesco – è la più umile delle virtù, perché rimane nascosta nelle pieghe della vita, ma è simile al lievito che fa fermentare tutta la pasta. Noi la alimentiamo leggendo sempre la Buona Notizia, quel Vangelo che è stato “ristampato” in tantissime edizioni nelle vite dei santi, uomini e donne diventati icone dell’amore di Dio». Il vero protagonista è il bene sotto forma di amore cristiano, mai il male frutto del diavolo.

Riccardo Guglielmi, pubblicista scientifico de Il Corriere Nazionale

redazione@corrierenazionale.net

Bari 25 gennaio 2017

Rubrica NOI E LA SALUTE

8 articolo 2017 http://www.corrierenazionale.net/index.php/41-noi-e-la-salute/2526-comunicazione-costruttiva-e-aperta

Medici di Bari a Scuola di Etica

Don Rocco D'Ambrosio, direttore Scuole onlus Cercasi un fine
Don Rocco D’Ambrosio, direttore Scuole onlus Cercasi un fine

Il Diritto sanitario compie sessant’anni: tutela per utenti e operatori

Sabato 28 gennaio, dalle ore 9 alle 14, presso la sede dell’Ordine dei Medici di Bari, Via G. Capruzzi 184, il prof. Guido Carpani dell’Università cattolica e capogabinetto Ministero Ambiente, condurrà il seminario di aggiornamento “Salute che viene e va: sessant’anni di diritto sanitario”.

L’evento rientra nel programma della Scuola di Etica pubblica che l’Ordine dei medici di Bari e l’Associazione Onlus Cercasi un fine, organizzano per il quinto anno consecutivo.

«La Scuola di etica rappresenta – afferma Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei Medici di Bari – uno spazio di riflessione e approfondimento per studiare le motivazioni della professione medica e collocarle nel contesto pubblico, cogliendone i risvolti etici, antropologici, istituzionali e politici».

Nell’attuale V anno i riflettori sono puntati sul diritto alla salute nei suoi fondamenti costituzionali e nelle prassi giuridiche, politiche e professionali del nostro Paese. Il diritto sanitario, argomento del convegno di sabato, comprende la materia giuridica che regola la tutela della salute e i relativi aggiornamenti sulle professioni sanitarie, responsabilità professionale, LEA (livelli essenziali di assistenza), nomine dei direttori generali delle ASL. Particolare importanza hanno le norme sulle responsabilità penali nell’esercizio della professione. Le regole non disciplinate hanno dilatato il contenzioso nell’ambito del diritto sanitario. La risposta è la “buona pratica clinica”, un modello di etica, professionalità, diritti e doveri, che possa garantire la persona che chiede aiuto e mettere l’operatore sanitario nelle condizioni di  svolgere il proprio lavoro con serenità. L’evento ha valore formativo.

Riccardo Guglielmi, pubblicista scientifico de Il Corriere Nazionale

redazione@corrierenazionale.net

25 gennaio 2017

7 articolo http://www.corrierenazionale.net/index.php/41-noi-e-la-salute/2521-medici-di-bari-a-scuola-di-etica

TAG: diritto sanitario, etica, ordine medici, salute

Cervello più attivo se corri

runner

Connesso e multitasking da giovani, meno Alzheimer e Parkinson da vecchi. Ricercatori dell’Arizona evidenziano i vantaggi della corsa sulle connessioni neuronali

La corsa non fa bene solo al cuore, anche il cervello se ne avvantaggia. Scienziati americani dell’Arizona hanno dimostrato e pubblicato su Frontier Human Neuroscience, che lo sport tutto muscoli e resistenza aumenta nei giovani le connessioni cerebrali, proprio come i movimenti piccoli e accurati dei musicisti; un invito a continuare per tutti i runner e a iniziare per i più pigri. Inserire lo sport nello stile di vita aiuta a prevenire le fisiologiche défaillance mentali dell’invecchiamento e il rischio di malattie degenerative.

Le neuroscienze avevano riconosciuto alle attività contraddistinte dal controllo di movimenti accurati, piccoli e precisi, la capacità di modificare il cervello. Solo le azioni dosate e coordinate erano ritenute le uniche ad aumentare la connettività funzionale di distinte aree cerebrali e a mantenerle correlate nel tempo. L’attività motoria del golf, tennis, danza e musica, per i gesti puliti e controllati, era ritenuta più idonea allo sviluppo di capacità intellettuali. La corsa, di per sé ripetitiva e monotona, priva di virtuosismi o del minuzioso dominio di gesti piccoli, non avrebbe potuto modificare il cervello. Per il corridore è più importante quanto si corre non come si corre.  Sono stati questi paradigmi a limitare per anni la ricerca tra sport di resistenza e cervello. Lo studio di David Raichlen, antropologo ed esperto di corsa, e Gene Alexander psicologo e studioso di Alzheimer ha ribaltato queste convinzioni, dimostrando che anche l’attività sportiva basata esclusivamente su velocità e resistenza coinvolge le funzioni cognitive complesse di molte aree cerebrali, le stesse che, durante la vecchiaia, subiscono processi d’involuzione e sono più esposte a malattie neurodegenerative, Alzheimer e Parkinson.

Nello studio sono stati arruolati giovani tra i 18 e i 25 anni, simili per indice di massa corporea e livello d’istruzione, ma differenti per stile di vita. Un gruppo si allenava costantemente con corse di lunga durata, mentre l’altro non faceva alcuna attività fisica. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a risonanza magnetica cerebrale in condizioni di assoluto riposo. Nel cervello dei runner sono presenti maggiori aree di connessioni, come nella corteccia frontale, sede di funzioni cognitive e della capacità di spostare l’attenzione rapidamente da un compito a un altro. Le conclusioni sono incoraggianti, ma è troppo presto per affermare che il cervello dei corridori è più connesso e più multitasking. Questa ricerca focalizzata sui giovani ha sfatato il paradigma che la corsa è solo un’ottima ginnastica cardiovascolare. Nell’immediato futuro sarà studiato il rapporto tra l’attività fisica praticata in giovane età e il funzionamento del cervello quando si sarà più avanti negli anni. L’invito è rivolto ai sedentari: l’anno è da poco iniziato e tra i buoni propositi inseriamo l’attività motoria. Indipendentemente dagli studi ufficiali cuore e cervello diranno grazie.

Riccardo Guglielmi, pubblicista scientifico de Il Corriere Nazionale

redazione@corrierenazionale.net

Bari 24 gennaio 2017- Rubrica NOI E LA SALUTE

6 articolo http://www.corrierenazionale.net/index.php/41-noi-e-la-salute/2513-cervello-piu-attivo-se-corri

TAG: cervello, neuroscienze, corsa, Alzheimer, Parkinson