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Quando il cuore incontra la musica

cuore e musica

Legame saldo e proficuo che lo sport rafforza. Cardiologi del Policlinico di Bari a Toritto

Organizzato dall’Associazione di promozione sociale “Gli amici della musica”, giovedì 26 gennaio, alle ore 17, presso l’auditorio della scuola San Giovanni Bosco di Toritto, Bari, si terrà il convegno “La protezione del cuore. Gestione delle emergenze e  ruolo dell’attività fisica”.

Obiettivo dell’incontro è implementare nella popolazione la cultura della prevenzione delle malattie cardiovascolari. Antonella Mannarini, Sebastiano Cascella, Antonio Tota, Nicola Signore, dirigenti medici della Cardiologia Ospedaliera “Luigi Colonna”, diretta dal dott. Carlo D’Agostino e Giuseppe Santoro della Cardiologia d’urgenza, illustreranno le regole del primo soccorso, il controllo dei fattori di rischio cardiovascolare, l’importanza dell’alimentazione secondo lo stile mediterraneo e il ruolo fondamentale dell’esercizio fisico, vero farmaco per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e delle loro complicanze.

Gli onori di casa saranno a cura di Giambattista Fasano, sindaco di Toritto, del prof. Vincenzo Servedio, dirigente scolastico, e di Gaetano Savoia, presidente e cuore pulsante dell’associazione promotrice dell’evento. Sono previsti interventi preordinati a cura di Angelo Iacovone, Domenico Sciacovelli, Michele Angelo Cea, medici di base.

«La Cardiologia che ho il privilegio di dirigere – afferma Carlo D’Agostino, moderatore dell’incontro – da anni vuole essere vicina alla gente, proiettarsi sul territorio e comunicare stili di vita corretti. Vogliamo fornire ai partecipanti alla manifestazione consigli pratici per le situazioni di emergenza, illustrare le moderne tecniche d’intervento e le novità terapeutiche».

«Quando la musica incontra il cuore – rileva Gaetano Savoia– la persona sta meglio nel corpo e nell’anima». Esiste una veridicità scientifica in queste parole: la musica è anche terapia. Nell’ultimo congresso della Società europea di cardiologia uno studio ha dimostrato che ascoltare una melodia durante l’esecuzione di attività aerobica contribuisce a migliorare la funzione endoteliale, vasi più elastici, e il rilascio di endorfine, i neurotrasmettitori prodotti dal cervello che sono alla base della sensazione di benessere.

Al termine delle relazioni l’Orchestra dei fiati, diretta da Rocco Caponio, suonerà musiche della tradizione popolare. Per le autorità politiche è prevista la partecipazione dell’on. Massimo Cassano e di Giuseppe Romano, presidente della Commissione sanità della Regione Puglia.

Allora fiato alle trombe. E’ arrivato il momento di fare sport, cantare e per chi ha talento suonare. L’evento è aperto alla cittadinanza.

protezione del cuore

Riccardo Guglielmi, pubblicista scientifico de Il Corriere Nazionale

redazione@corrierenazionale.net

Bari 22 gennaio 2017

Rubrica NOI E LA SALUTE  http://www.corrierenazionale.net/index.php/41-noi-e-la-salute/2439-quando-il-cuore-incontra-la-musica

http://www.lagazzettameridionale.com/2017/01/salute-quando-il-cuore-incontra-la.html

Curare l’ipertensione, da Lecce le novità

Lecce Piazza Duomo
                                        Lecce Piazza Duomo

Dopo il recente workshop di Bari ricercatori e clinici a congresso nella città d’arte del Meridione italiano per migliorare la gestione del paziente iperteso

Organizzato dal Centro Ipertensione U.O. di Medicina P.O. “Vito Fazzi” di Lecce, venerdì 27 gennaio con inizio ore 14.30 e sabato 28 presso la sala Congressi del Grand Hotel Tiziano, specialisti e medici di medicina generale si riuniranno per fare il punto su “L’ipertensione arteriosa: come migliorare la gestione”.

Come già riportato nel nostro giornale e recentemente discusso a Bari, l’ipertensione arteriosa costituisce il più importante fattore di rischio di morbilità e mortalità cardiovascolare. In Italia si sono raggiunti importanti risultati nella gestione della malattia e nel controllo della popolazione ipertesa. Dobbiamo migliorare l’efficienza delle strutture e l’efficacia delle cure.

«Questo congresso – afferma Giuseppina De Benedittis cardiologa ambulatoriale dell’ASL Lecce, Consigliere nazionale dell’ANCE, l’associazione dei cardiologi del territorio – ha per obiettivo come migliorare la gestione della malattia ipertensiva per offrire cure più efficaci e ridurre le complicanze; un evento molto importante per la formazione dei medici di base e degli specialisti che operano sul territorio».

Nel corso dei lavori saranno esaminati gli aspetti epidemiologici e il ruolo delle patologie correlate, diabete, nefropatie e cardiopatie. Molto rilievo è riservato agli aspetti clinici e alle novità terapeutiche e strumentali; tra i relatori Bruno Trimarco dell’Università di Napoli, Vito Vulpis del Policlinico di Bari e Claudio Borghi dell’Università di Bologna.

L’evento ha valore formativo; responsabili scientifici Giuseppe Antonio De Giorgi e Gaetano Castrignanò.

Riccardo Guglielmi, pubblicista scientifico de Il Corriere Nazionale

redazione@corrierenazionale.net

Bari 21 gennaio 2017

4 articolo http://www.corrierenazionale.net/index.php/41-noi-e-la-salute/2434-curare-l-ipertensione-da-lecce-le-novita

 

Ipertensione arteriosa e malattie associate

congresso ipertensione

Aumenta il rischio con l’età. Specialisti a congresso per cure migliori e meno complicanze

Bari – Il 20 e 21 gennaio, presso il Centro Congressi Nicolaus, via Cardinale Ciasca 27, alle ore 14.30 avrà inizio il 5° workshop di formazione teorico pratica multidisciplinare sulla malattia ipertensiva. L’evento “Ipertensione & comorbilità” vedrà riuniti medici di medicina generale e specialisti, ospedalieri e universitari, che discuteranno sulle nuove proposte per la gestione e il trattamento dell’ipertensione arteriosa associata a patologie internistiche, metaboliche e croniche degenerative.

L’ipertensione arteriosa (IA), principale fattore di rischio cardio cerebrovascolare, è associata a elevati tassi di mortalità e disabilità.  Aumenta con l’età, il 60% degli over 65 è iperteso; negli ultraottantenni la prevalenza è del 70%.  Particolare interesse nella gestione di tale patologia è rivolto alle Cure primarie e ai percorsi integrati multidisciplinari. Presidente dell’evento è il dott. Vito Vulpis, responsabile dell’Unità operativa Ipertensione  arteriosa del Policlinico di Bari, da molti decenni impegnato nella ricerca e nel trattamento della malattia ipertensiva.   Il Comitato scientifico è composto da Vincenzo Contursi, responsabile nazionale della Società per le cure primarie, Immacolata Panettieri dell’Università di Foggia, Carlo Sabbà dell’Università di Bari.  Venerdì 20 il pomeriggio sarà interamente dedicato all’associazione dell’ IA con cardiopatie e malattie metaboliche.  Tra i docenti si segnala la partecipazione di Loreto Gesualdo, Stefano Favale, Marco Ciccone, Carlo D’Agostino, Pasquale Caldarola, Paolo Colonna, Giorgina Specchia, Claudio Borghi, Angelo Vacca e Edoardo Guastamacchia.

Sabato 21 inizio dei lavori alle ore 8.45 e mattinata dedicata all’associazione IA patologie cerebrovascolari e infiammatorie croniche. Sono previste relazioni di Franco Perticone dell’Università di Catanzaro e Maria Pia Foschino dell’Università di Foggia. I lavori del congresso termineranno alle ore 14 dopo la tavola rotonda, moderata da Daniele Amoruso, sul rapporto IA e Medicina d’iniziativa e di prossimità. Tra i partecipanti il presidente dell’ordine dei medici di Bari, Filippo Anelli, il direttore generale dell’AOU Policlinico di Bari, Vitangelo Dattoli e Vito Montanaro, direttore generale della ASL BA.

Il workshop, che si avvale del patrocinio delle più importanti società scientifiche italiane, è aperto a medici, fisioterapisti, infermieri e dietisti. Ai partecipanti saranno rilasciati i crediti formativi.

Presidenti onorari Gianfranco Parati e Augusto Zaninelli; segreteria organizzativa e provider  c.labmeeting

Riccardo Guglielmi

redazione@corrierenazionale.net

Bari 16 gennaio 2017

3 articolo http://www.corrierenazionale.net/index.php/41-noi-e-la-salute/2322-ipertensione-arteriosa-e-malattie-associate

http://wp.tuttosanita.it/congressi-ed-eventi/ipertensione-e-comorbilita/

 

 

Dopo i 50 anni l’ottimismo fa bene alla salute

Atene, Acropoli: over 50 in gita
                                    Atene, Acropoli: over 50 in gita

Lo affermano gli scienziati, studiati 10mila inglesi per 10 anni

Uno studio condotto da ricercatori dell’University College di Londra, coordinato da Andrew Steptoe e pubblicato sul numero di Natale del British Medical Journal dimostra che le persone capaci di godersi la vita corrono meno rischi di morte prematura.  Questa è la prima evidenza scientifica derivante dall’esame dei dati inseriti nell’Elsa, English Longitudinal Study of Ageing, che per oltre 10 anni ha inserito i dati di 9mila uomini e donne ultracinquantenni (età media 63 anni),  catalogati, secondo le risposte a quattro domande formulate in tre diversi momenti, per stili di vita, comportamenti e livelli di salute. Non è il sorriso momentaneo ma la duratura felicità alla base dell’allungamento della vita che fa la differenza. E’ la qualità di vita che condiziona la quantità.

La gioia di vivere degli inglesi reclutati nello studio è stata testata tre volte ogni due anni tra il 2002 e il 2006 e l’associazione con la mortalità è stata osservata fino al 2013. In base alle risposte alle quattro domande, riguardanti i rapporti con altre persone, le condizioni della propria vita in generale e il livello di energia sentito, il campione è stato diviso in ottimisti e pessimisti. Una graduazione interna tra i due sotto campioni è stata eseguita secondo la percentuale di risposte positive.

Benessere economico, istruzione, malattie e depressione, sono stati accuratamente pesati nell’indagine statistica per valutarne l’impatto sulle conclusioni. Il risultato è che esiste una linearità tra ottimismo e longevità: riduzione della mortalità tra il 24% e il 17% secondo i gradi dell’ottimismo. I più contenti sono il 34%, mentre i perenni pessimisti il 24%.  L’ottimismo è di casa nella donna e in chi è in compagnia; istruzione e benessere non guastano. Più si è vicini ai 50 anni e più si ha voglia di godersi la vita. A questo punto il segreto della longevità negli over 50 è la “Vie en rose” senza aver paura di essere felici.  Ricordiamoci di canticchiare “Don’t worry, be happy” ogni mattina; vivremo meglio e più a lungo.

redazione@corrierenazionale.net

Bari 14 gennaio 2017

2 articolo http://www.corrierenazionale.net/index.php/41-noi-e-la-salute/2268-dopo-i-50-anni-l-ottimismo-fa-bene-alla-salute

Il body building fa male al cuore ?

Da Barinedita – Rubrica L’esperto risponde – Il medico sportivo

Domanda Buongiorno Dottore, leggendo on line e dai diversi studi sembrerebbe che l’attività fisica intesa come sollevamento pesi o body building che dir si voglia possa apportare dei danni dell’apparato cardiovascolare…..dalla sua esperienza questi studi sono veritieri? se si, consiglierebbe almeno 1 seduta settimanale di sollevamento pesi abbinata a 2 sedute aerobica come corsa (40-50′).

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Risposta Le evidenze scientifiche sono il derivato di ampi studi, sperimentazioni e rivisitazioni della letteratura, approvati dai ricercatori e dalle società scientifiche di settore. Hanno valore statistico – probabilistico; il loro livello e grado sono alla base della veridicità dell’EBM, la moderna medicina basata sulle evidenze. Sono proprio le evidenze scientifiche a sostenere che il body building da solo non è l’ideale per l’apparato cardiovascolare. E’ utile per il potenziamento muscolare solo se inserito nel programma di attività fisica che deve essere ricondotta a 3 o 4 ore settimanali, secondo età e tipo di attività lavorativa.  Consiglio un’ora a giorni alterni: 15 minuti di attività aerobica per riscaldamento muscolare, stesso tempo per esercizi calistenici a corpo libero, 15- 20 minuti di potenziamento muscolare con pesi a carichi crescenti o circuito di body building.  E’ utile dedicare il tempo della restante ora, qualche minuto in più non guasta, ad esercizi di allungamento muscolare. Questo è il programma consigliato per essere in forma, evitare problematiche articolari e muscolari. Non andare oltre gli adattamenti fisiologici dell’apparato cardiovascolare (bradicardia, aumento concentrico dello spessore delle pareti, maggiore contrattilità) consente al cuore di svolgere al meglio la propria funzione, di fare prevenzione cardiovascolare e di godere appieno i benefici che lo sport determina sul corpo umano.

Bari 5-01-2017

Riccardo Guglielmi

http://www.barinedita.it/il-medico-sportivo/faq278/il-bodybuilding-fa-male-al-cuore