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Congresso regionale ANMCO SIC Bari

30 marzo – 1 aprile 2017 Fiera del Levante

Congresso ANMCO SIC Bari 2

Congresso ANMCO SIC Bari 1

Congresso ANMCO SIC BARI 2017

Presentazione del Dott. Lorenzo Pellegrino

“E’ un onore e un privilegio presentare in questo congresso il dott. Lorenzo Pellegrino, già primario cardiologo presso l’Ospedale San Camillo De Lellis di Manfredonia e dal 2008, sino alla data del pensionamento, direttore del Dipartimento provinciale di cardiologia dell’Asl di Foggia.

La figura di Lorenzo di Pellegrino ha una grande valenza: rappresenta l’anello di congiunzione tra Ospedale e Università, tra assistenza, ricerca e formazione per quanti hanno avuto la fortuna di condividere le sue esperienze, le sue competenze e le sue conoscenze.

Hanno fatto eco nel corso della sua carriera i sentimenti di gratitudine e di apprezzamento per il prezioso lavoro, caratterizzato da spiccate doti umane, svolto a favore del nosocomio manfredoniano e delle popolazioni del vasto hinterland di riferimento.

Chi vi parla è stato testimone alla fine degli anni 70 del rapporto intenso e propositivo che Lorenzo Pellegrino e primari cardiologi illuminati, ricordo per tutti il dott. Franco Girardi, avevano stabilito con il prof. Rizzon; il tutto a vantaggio del futuro lavorativo di giovani specializzandi e naturalmente delle persone che si rivolgevano a loro per cure e indagini diagnostiche.

Impegno professionale e sociale, intensa e apprezzata ricerca scientifica, sono 135 le pubblicazioni, un’infinità di articoli e comunicazioni in congressi nazionali e internazionali hanno reso carismatica la figura di questo medico.

Prestigioso il riconoscimento concesso a Firenze nel 1999 dall’ANMCO Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri: “Fellow” per il settore scientifico-didattico-editoriale.

L’attività culturale non è stata proiettata solo sulla cardiologia. Intensa e di pregio è l’attività di storico delle strutture ospedaliere di Manfredonia e della provincia di Foggia espressa in dodici volumi.

E dopo queste parole invito il dott. Pellegrino a salire sul podio e a presentare la sua lettura: Dal sintomo generico alla malattia di cuore e alla nascita della cardiologia pugliese

Riccardo Guglielmi

 

Cardiologia, le prospettive in Puglia e Basilicata

Tre giorni di confronto per cure efficienti ed efficaci e sulle tecnologie avanzate nel congresso alla Fiera del Levante

Congresso ANMCO SIC BARI 2017

L’orgoglio di essere cardiologi della Scuola universitaria di Bari. La tradizione dei maestri continua nei giovani specialisti

Di Riccardo Guglielmi

I cardiologi ospedalieri e universitari dal 30 all’1 aprile si confrontano nel Nuovo polo congressuale della Fiera del Levante di Bari, ingresso Lungomare Starita, su cure più efficienti ed efficaci e sulle tecnologie avanzate. Si tratta del congresso congiunto delle sezioni regionali di Puglia e Basilicata della Società italiana di cardiologia (SIC) e dell’Associazione nazionale dei cardiologi ospedalieri (ANMCO).

«Nei tre giorni del convegno– dichiara Massimo Grimaldi, Presidente regionale pugliese dell’ANMCO- si affronteranno temi di prevenzione cardiovascolare, diagnosi precoce, gestione delle unità di terapia intensiva, aritmologia, emodinamica interventista, emergenza e novità terapeutiche».

«Questo congresso – commenta Marco Ciccone, Consigliere nazionale della SIC e presidente della Scuola di cardiologia dell’Ateneo barese – serve a rinsaldare il rapporto di comunione tra Università e Ospedale, tra cardiologi di diverse generazioni e tra i professionisti già affermati e giovani in formazione post laurea».

Nella prima giornata, grande attenzione hanno suscitato le letture di Lorenzo Pellegrino, il primario cardiologo capostipite della cardiologia ospedaliera del Nord pugliese, medico apprezzato per le doti umane e di Paolo Rizzon, il professore fondatore della Cardiologia universitaria barese. I cardiologi della Puglia e della Basilicata riconoscendo al prof. Rizzon il ruolo del maestro conservano l’orgoglio di essere stati formati in una scuola che trasmetteva valori, competenze e conoscenze nelle tecnologie avanzate.  Quel sentimento di orgoglio e di appartenenza anche oggi è trasmesso ai giovani specializzandi.

I lavori scientifici saranno articolati in 12 sessioni. Tra i docenti interverranno: Matteo Di Biase, direttore della Cardiologia dell’Università di Foggia, Antonio Gaglione, Pasquale Caldarola, Giacinto Calculli, Michele Cannone, Paolo Colonna, Carlo D’Agostino, Stefano Favale, Alfredo Marchese, Nicola Marraudino, Nicola Signore, Antonio Tota e Vito Vulpis.

Venerdì alle ore 16.15 l’avvocato Michele Laforgia svolgerà una relazione sulla Responsabilità professionale e le novità DDL Gelli.  Nello stesso pomeriggio previsto il concorso di ecocardiografia con assegnazione di un ecocardiografo al primo classificato. Sabato le conclusioni con un seminario sulla medicina dello sport e del concorso sui casi clinici; ai vincitori come primo premio un fonendoscopio elettronico.

Il Congresso ANMCO SIC è un evento formativo per cardiologi, specialisti di branche affini, infermieri e cultori della cardiologia.

Per scaricare il programma clicca  —>ANMCO Bari regionale

Congresso ANMCO SIC Bari 1

Congresso ANMCO SIC Bari 2

Bari 30 marzo 2017

redazione@corrierenazionale.net

 

5 consigli a Emiliano per la sanità pugliese

BARI – Tutti i cittadini pugliesi vogliono una sanità pubblica efficiente ed efficace ma visto l’attuale scenario non esistono figure professionali o politiche che possono vantarsi di aver scoperto ricette o formule miracolose. La sanità pugliese è reduce da anni di gravosi piani di rientro. Sono stati chiusi e ridimensionati ospedali pubblici che offrivano assistenza a grandi bacini territoriali.

Turnover bloccato, lungaggini burocratiche, flessibilità inesistente, veti incrociati alle giuste attese di carriera a medici pubblici volenterosi e capaci, organici inadeguati soggetti a carichi di lavoro intensi, mortificano da anni le professionalità, ritenute anche alte dall’utenza, di tutti gli operatori sanitari.

La Puglia non ha ancora un assessore alla sanità e l’unico interlocutore è il Presidente della Regione, Michele Emiliano, al quale indirizzare in modo pacato qualche considerazione pratica e di buon senso derivante dall’esperienza diretta di chi ha alle spalle 40 anni di attività ospedaliera. “Una vita da mediano” che si è conclusa con la direzione della Cardiologia ospedaliera dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico di Bari. Un percorso professionale caratterizzato dal voler fornire alle persone che chiedono aiuto cure efficaci sapendo coniugare tecnologie avanzate e umanizzazione.La stima dei superiori e il riscontro positivo delle persone assistite, conferiscono, come i gradi militari ottenuti sul campo, credibilità e competenza.

Il primo consiglio è imparare un nuovo metodo di lavoro: creare una squadra che lavori per obiettivi all’interno di un tavolo condiviso tra utenti, operatori sanitari, venditori di servizi e finanziatori (politica).  E’ necessaria umiltà da parte di tutti e voglia di apprendere sempre cose nuove, senza le prevaricazioni derivanti da ruoli e cariche istituzionali. Il percorso decisionale va studiato insieme e confrontato con tutti i portatori di servizi. Spesso sono gli stessi utenti ammalati che prospettano soluzioni pratiche e di buon senso.  E’ importante la scelta degli operatori sanitari: basta con le logiche dei partiti e sindacati. Bisogna saper scegliere medici e non che abbiano vera esperienza clinica e che abbiano a cuore la cosa pubblica.

Gli ospedali potranno essere ridotti e ridimensionati, in un clima di razionalizzazione delle spese, ma solo dopo un’attenta analisi del quadro epidemiologico, cioè lo studio della prevalenza e dell’incidenza delle patologie sul territorio. La chiusura di un presidio sanitario presuppone il potenziamento dei sistemi di soccorso, lo studio della viabilità, la bonifica del territorio e la messa in campo di misure di prevenzione, lotta alla sedentarietà, all’obesità infantile, al fumo. Nel Salento e nel Gargano l’elisoccorso non può essere considerato un’eccezione dal grande risalto mediatico. La prevenzione primaria dovrà coinvolgere famiglia, scuola e comunità militari, un modello positivo per le nuove generazioni. Prevenire un infarto o un tumore significa risparmio, aumento della qualità e quantità di vita. Prevenire il rischio cardioembolico nei portatori di fibrillazione atriale, l’aritmia più frequente negli anziani, con le opportune terapie anticoagulanti, evita gli esiti devastanti di un ictus.

Il secondo consiglio è valutare in modo scientifico l’efficienza e l’efficacia di un complesso sistema sanitario. L’econometria, la scienza che valuta i risultati, propone una serie d’indicatori che potranno essere monitorizzati per offrire cure e assistenza di qualità. Nei tavoli dedicati non deve mancare la figura professionale dello statistico.

Il terzo consiglio è creare le reti regionali per patologie complesse. Come esiste la rete per l’infarto perché non creare le reti per le patologie oncologiche, metaboliche e ortopediche.  Quando un cittadino ha un violento dolore al petto, chiama il 118. Se l’operatore del soccorso, grazie alla tele cardiologia, fa diagnosi d’infarto, il paziente è subito inviato al centro cardiologico che ha l’equipe emodinamica pronta per eseguire in tempi brevi l’angioplastica. Applichiamo questo modello alle altre patologie importanti. Cadere nella rete significa garantire cure e diagnostica efficaci, riduzione dei tempi di attesa, annullare disagio alle persone.

Il quarto consiglio riguarda le misure per affrontare la cronicità. Stiamo già vivendo l’epidemia delle malattie croniche e degenerative per l’allungamento della vita media. La riduzione delle capacità motorie e cognitive degli anziani aumenta la spesa previdenziale e farmaceutica.  Una razionalizzazione della spesa farmaceutica per i pazienti cronici è importante. Utile sarebbe la creazione di un’unica farmacia regionale che acquisti i farmaci a prezzo più basso, prepari un pacchetto terapeutico mensile che possa essere spedito o consegnato direttamente al domicilio del malato. Si può ipotizzare un risparmio su questo capitolo di spesa, da 1,5 miliardi di Euro a 300 mila /anno e la creazione di nuovi posti di lavoro. La cronicità deve avvalersi di una reale integrazione ospedale territorio, della telemedicina e delle moderne piattaforme informatiche, social sanitari che mettendo in contatto ammalati, familiari, medici, enti e associazioni di volontariato, abbattono barriere geografiche e burocratiche.

Il quinto consiglio è il potenziamento degli attuali presidi di soccorso con deroga alle assunzioni. Non serve creare nuovi Pronto Soccorso in ospedali o strutture accreditate senza rianimazione e reale possibilità di ricovero in terapie intensive. Una città come Bari ha già tre ospedali con il Pronto Soccorso attivo H/24. Basterebbero il potenziamento di questi e l’invio dei codici bianchi alla medicina del territorio, specialistica e di base. I rischi sono eccessivo ricorso alla medicina difensiva e aumento della spesa.

A fronte di tutto questo al finanziatore del sistema spetta il compito del controllo minuzioso degli atti medici e la formulazione di regole uguali tra pubblico e privato.

Riccardo Guglielmi 

Pubblicato su Il Corriere Nazionale on line e sull’edizione straordinaria cartacea dell’8 settembre 2016 http://www.corrierepl.it/search-result/?q=riccardo%20guglielmi#gsc.tab=0&gsc.q=riccardo%20guglielmi&gsc.page=1