Ringrazio il Maggiore Generale medico Nicola Sebastiani, Ispettore Generale della Sanità Militare,per avermi menzionato nel suo intervento. Terminati i ringraziamenti alle autorità militari e civili presenti si è così espresso: “Ringrazio i colleghi medici civili che hanno collaborato e collaborano con la Sanità militare e uno per tutti segnalo il dott. Riccardo Guglielmi che mi ha trasmesso da vero maestro, quelle competenze e conoscenze che sono state per me riferimento nei primi anni di attività professionale nell’Ospedale Militare di Bari“.
Grazie naturalmente di cuore caro Aldo, per queste belle parole, orgoglioso di essere tuo amico. Mi congratulo per l’impegno e la passione, espressione di studi e sacrifici, che trasfondi nell’opera di medico e ufficiale. Il tuo contributo professionale e organizzativo ha reso la Sanità Militare italiana un modello di efficienza ed efficacia.
Sanità militare oggi: professionalità e umanizzazione
Organizzato dall’Ordine dei Medici di Bari e dalla FNOMCeO, la Federazione nazionale ordine medici, si svolgerà il 10 novembre a Bari, nell’AUDITORIUM BONOMO Via G. Capruzzi, 184, inizio ore 8.30, il convegno nazionale “LA SANITÀ MILITARE OGGI”.
La Sanità Militare rappresenta un’importante realtà nella quale si manifesta la professione sanitaria in generale e quella medica in particolare. «Abbiamo colto l’occasione della ricorrenza dei cento anni della Prima Guerra Mondiale – riferisce Franco Lavalle, vice presidente OMCEO Bari e responsabile scientifico dell’evento – per organizzare un convegno sulla Sanità Militare ai giorni nostri, nel quale fosse evidente il ruolo del medico e di tutti gli operatori sanitari, a seconda del corpo di appartenenza e nelle attività specifiche di ciascun’arma, verso le persone».
Sarebbe riduttivo identificare il ruolo dei corpi sanitari militari con l’esclusivo impiego in occasione di conflitti bellici. La Sanità militare nella medicina campale, operativa e d’urgenza, in quella focalizzata su malattie gravissime e contagiose, rappresenta un’eccellenza incredibile. I camici bianchi con stellette e alamari sono in grado di rischierare ospedali in modo molto rapido ed efficace, dimostrando di avere grande abilità strumentale ed essere indiscussi professionisti anche nell’ambito della medicina legale. Ogni Forza Armata ha specificità e nicchie d’eccellenza per fronteggiare le peculiari esigenze sanitarie: infermerie di bordo delle navi, in molti casi veri e propri piccoli presidi ospedalieri, strutture di biocontenimento dell’Aeronautica e unità aviotrasportabili dell’Esercito. Si tratta di assetti intrinsecamente “dual use”, cioè nati per scopi militari ma impiegabili anche per esigenze della popolazione civile, come è stato recentemente in occasione del terremoto in Italia centrale, in Libia a Misurata o a Haiti con Nave Cavour. Il risultato finale è una buona medicina che, grazie all’umanizzazione delle cure e all’ottimo rapporto con le popolazioni locali, tanto diverse da noi per etnia, cultura e religione, la rende un modello di efficienza ed efficacia tanto apprezzato dai corpi militari delle nazioni che condividono i teatri operativi.
«Un ringraziamento ai colleghi Filippo Anelli e a Franco Lavalle, FNOMCeO e Ordine dei Medici di Bari – ha commentato Nicola Sebastiani, Magg. Gen. e Ispettore della Sanità Militare, raggiunto al ritorno da una missione all’estero – per l’attenzione posta nell’evidenziare il ruolo strategico della Sanità che rappresento e per aver favorito l’apertura di tavoli tecnici per la formazione e la discussione di problematiche deontologiche e professionali relative al ruolo del medico in divisa. Nel congresso i relatori avranno la possibilità di mostrare le moderne tecnologie possedute e il loro utilizzo». Una task force di esperti è stata approntata per le relazioni: Benato da Padova, Bonomo da Bari, Ciprani (Polizia di Stato), Rinaldi (Guardia di Finanza), Spalletta (VV.FF.) e Urbano da Roma.
Bari ha un ruolo importante nella Sanità militare italiana; come non ricordare i generali Michele Donvito e Domenico Ribatti rispettivamente Direttori generali della Sanità dell’Esercito e dei Carabinieri. Lo stesso Generale Sebastiani, nato e studente liceale a Bari, ha condiviso le iniziali competenze e conoscenze con tanti colleghi, militari e civili, in quello che è stato uno dei più importanti presidi sanitari militari italiani, l’Ospedale “Lorenzo Bonomo”, struttura di grande valenza architettonica e logistica, ora abbandonata e in fase di degrado, che le amministrazioni nazionali e locali potrebbero, se volessero, far tornare al primitivo splendore con sagge politiche di riconversione, nel rispetto dell’iniziale destinazione d’uso. La bellezza del viale con filare di palme, il gigantesco albero di magnolia, il profumo dei maestosi pini e lecci, saranno sempre nella mente di quanti hanno frequentato, a vario titolo, l’O.M. di Bari.
Professionalità e umanizzazione è la Sanità Militare di oggi. Domani sarà indispensabile un salto in avanti, dal punto di vista organizzativo-concettuale, per portare a compimento quella necessaria ottimizzazione che Forze Armate di paesi amici e alleati hanno realizzato da tempo. Sanità militare interforze, apertura delle strutture a più alta valenza clinica e diagnostica ai familiari dei militari e a tutta la popolazione civile, creazione di unità dedicate al trattamento del disturbo post traumatico da stress e alla riabilitazione dei militari che tornano dall’estero, potrebbero nel futuro dare più lustro e prestigio al nostro paese.
In concomitanza del convegno sarà allestita una mostra di divise, fotografie e materiali sanitari d’epoca. L’evento ha valore formativo per medici, sottufficiali infermieri e aiutanti di sanità. Lo spessore dei relatori e la qualità degli argomenti aumenterà conoscenze e competenze degli iscritti al congresso.