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Medico contrario ai vaccini radiato dall’Ordine dei medici

Procedimenti in corso per altri due medici

vaccinazione

Cronaca e commento di Riccardo Guglielmi

Roberto Gava, cardiologo aperto alle medicine alternative, noto per le sue posizioni anti vaccini, è stato radiato, primo caso in Italia, dall’Ordine dei medici di Treviso.  Sono sotto osservazione due casi analoghi a Firenze e Venezia. La notizia è stata diffusa il 20 aprile da Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità.

Il provvedimento di Treviso fa eco alla dura presa di posizione da parte della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Fnomceo, dello scorso luglio contro le posizioni «antiscientifiche» e anti vaccinazioni .

Esemplare il comportamento della ministra della Salute Beatrice Lorenzin che, rispettando l’autonomia degli ordini professionali in merito a procedimenti e sanzioni disciplinari, ha ribadito che «bisogna assumere posizioni chiare quando la scienza dice che la vaccinazione è arma efficace di prevenzione».

Lo stesso Walter Ricciardi e Roberta Chersevani, presidente della Fnomceo, la federazione di tutti gli ordini dei medici, senza mezzi termini, ritengono il provvedimento valido ed efficace per non diffondere il virus della pseudo cultura. La rete è piena di false notizie scientifiche e la classe medica non può permettersi di avvalorare teorie prive di evidenza scientifica.

Dura è stata la reazione degli avvocati di Gava, Silvio Riondato e Giorgio Piccolotto che, su Fb, scrivono: «Il dottor Gava è stato condannato soltanto per le sue idee, idee ben fondate sull’esigenza di personalizzazione di ogni vaccinazione per prevenire i gravi pericoli e i vari danni da vaccino ai singoli pazienti, contro la vaccinazione indiscriminata di massa».

Questa è la cronaca, l’opinione di chi ha fatto dell’etica e della difesa della salute delle persone la propria bandiera è che il provvedimento dell’Ordine dei medici di Treviso va nella direzione giusta. Sbagliano quanti credono che vaccinare serve solo ad aumentare i profitti dell’industria farmaceutica. E’ proprio il contrario.  La vaccinazione, producendo gli anticorpi, elimina la malattia; gli individui immunizzati non contraendo quella patologia non comprano farmaci. Non acquistando farmaci i ricavi di un’azienda farmaceutica diminuiscono. Con un ragionamento prettamente economico e privo di sensi morali, all’industria produttrice, per esempio di antibiotici, interessa che un’epidemia si propaghi. Aumenterebbe così la vendita del farmaco che produce e di conseguenza i profitti sarebbero più alti.  Non c’è paragone tra il costo della vaccinazione, irrisorio, e quello di un trattamento domiciliare o ospedaliero di una patologia contratta per infezione.

Secondo la “teoria dell’immunità di gregge”, nelle malattie infettive che vengono trasmesse da individuo a individuo, la catena dell’infezione può essere interrotta quando un gran numero di persone sono immuni o meno suscettibili alla malattia. Quanto maggiore è la percentuale d’individui resistenti, tanto minore è la probabilità che un individuo suscettibile entri in contatto con il germe patogeno.  Un alto numero di soggetti immuni mette al sicuro chi deve ancora essere immunizzato. Questo è il modo per ridurre il rischio complessivo nel gruppo. La soglia minima dell’immunità di gruppo è il 95% per quei germi patogeni a maggiore diffusione.

La medicina moderna si basa su evidenze scientifiche e le raccomandazioni di specifici trattamenti sono il risultato di lunghe ricerche e di attente osservazioni epidemiologiche. Quanti morti farebbero colera, vaiolo, meningite, difterite, tetano eccetera senza le vaccinazioni. La vaccinazione di massa ha eliminato la poliomielite, causa di morti o esiti invalidanti. Il vaiolo, negli anni 70 era considerato scomparso, ora questa certezza non esiste più.

I legali di Roberto Gava daranno sicuramente battaglia. Vorranno screditare gli Ordini professionali, ritenendoli non competenti o come oggi sono etichettati dalla Comunità Europea “associazioni rappresentative d’imprese economiche”. Il libero mercato non potrà mai vanificare il giuramento di Ippocrate.  Gli avvocati difensori s’impegneranno a far annullare la decisione dell’Ordine di Treviso e vorranno affidare il giudizio alla magistratura ordinaria. Forse la legge lo permetterebbe. L’interesse del singolo non può prevaricare il buon senso o la salute di molti. La decisione del giudice dovrà essere avvalorata da un collegio di periti.

Altra considerazione è che in questo caso non si può essere obiettori di coscienza, non possono essere ammessi atteggiamenti alla Ponzio Pilato, non si tratta di aborto o cure per il fine vita. Non vaccinare il proprio bambino significa esporlo facilmente al contagio della malattia o trasformarlo in un portatore.  E’ giusto quindi non permettere l’ingresso in asili e scuole di bambini non vaccinati. Il comportamento sbagliato di un genitore, aggravato dalla pseudocultura di pochi medici, non può creare danno all’intera comunità.

E a quanti leggeranno quest’articolo è legittimo chiedere: manderesti a scuola serenamente tuo figlio quando nell’interno della classe diventa sempre più alto il numero dei non vaccinati?

Bari 22 aprile 2017

30 articolo http://www.corrierenazionale.net/2017/04/22/medico-contrario-ai-vaccini-radiato-dallordine-dei-medici/