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Emergenza Covid 19- Tempi cinesi al Policlinico

Emergenza Covid 19- Tempi cinesi al Policlinico

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Pronti 250 posti ad Asclepios

Video  https://www.facebook.com/gm961/videos/3784982574877796/

Bari – Con tempi cinesi, grazie all’instancabile lavoro di tutti gli operatori sanitari coordinati da Direttore generale Giovanni Migliore, medici, infermieri, maestranze e addetti ai servizi, tutto il complesso Asclepios del Policlinico è stato riconvertito per l’emergenza Covid-19. Sale operatorie e corsie per 250 sono i posti letto di terapia intensiva. Dal primo al terzo piano i casi più gravi: 40 posti di Rianimazione e 80 di Terapia intensiva pneumologica. Il quarto e quinto piano, invece, sono destinati alle degenze di Malattie Infettive per complessivi 130 posti letto. In poche ore ricoverati 42 pazienti.

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https://www.corrierenazionale.net/2020/03/22/emergenza-covid-19-tempi-cinesi-al-policlinico/

La crisi è la conseguenza dell’austerità: prepariamoci a cambiar pagina

È arrivato il momento di essere pratici, efficienti ed efficaci

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Gare d’appalto, libertà individuali, concorsi, garantismo, sono procedure valide e fondamentali nella normalità. Sono elementi che identificano la democrazia. La dimensione straordinaria e imprevedibile del momento,  l’impreparazione generale a non saper affrontare sacrifici che la catastrofe impone, l’ignoranza, scusabile solo all’inizio dalla non conoscenza della potenza di fuoco del nemico, il non aver voluto ascoltare le voci dei pochi competenti, derisi come razzisti, definiti sciacalli capaci di creare allarmismo, opportunisti e quant’altro, l’egoismo che tutta la situazione doveva essere governata da politiche economiche e interessi finanziari, il non aver voluto capire che il vero vaccino nella fase iniziale era la scienza  e la conoscenza, hanno creato le condizioni  della tempesta perfetta e anche l’Italia ha conosciuto la sua Pearl Harbor. Il nostro motore economico è al Nord, Lombardia, Emilia e Veneto, proprio come tutto il potenziale navale degli USA era a Pearl Harbor. L’astuzia del nemico si evince dall’aver saputo dare subito un colpo decisivo, quel KO alla prima ripresa che impedisce il proseguimento dell’incontro di boxe. Staremo a terra sino al conteggio del 9 ma al 10 dobbiamo stare in piedi. Siamo in guerra, non possiamo arrenderci e dobbiamo continuare a combattere. L’invisibile Covid 19 si sta dimostrando un nemico scaltro che ha dichiarato guerra senza preavviso, si muove ad onda e noi al Sud non dobbiamo farci trovare impreparati. È il momento di alzare gli scudi, fare testuggine, potenziare l’argine e aspettare l’onda. Stare a casa durante il diluvio significa entrare nell’ARCA e aspettare il volo della colomba con il ramo d’ulivo nel becco.

L’attuale crisi è la conseguenza dell’austerità e dell’egoismo, dobbiamo cambiare pagina.  Le regole che ci saranno imposte da una cabina di regia, preghiamo solo che sia composta da composta da competenti, dovranno essere eseguite senza se e senza ma. Più concretezza, meno democrazia e garantismo,  regole militari, niente burocrazia. Tutta la logistica deve essere polarizzata per affrontare la crisi; avanti con assunzioni nei settori strategici, sanità e alimentare, senza bandi di concorsi ma con arruolamenti diretti. Stanziare soldi che arriveranno tra un anno non serve a nulla. I medici vogliono risorse, umane e materiali, subito. Se aspettiamo la gara di appalto per costruire un ospedale e riempirlo con attrezzature ci vorranno anni, adesso non c’è tempo. Ora serve la decisione immediata. La variabile TEMPO, mai come in questo caso, segna il confine tra capacità di governare i processi per tempo e in tempo. Sarà fallimentare rincorrere gli eventi perché arriveremmo TARDI. Non si vede la solidarietà delle nazioni vicine, anzi c’è la sensazione che vogliono metterci in un angolo e approfittare della situazione per accaparrarsi a 4 soldi i nostri assetti migliori. Dobbiamo pensare a una gaffe, chissà, ma le parole della  Presidente della BCE hanno fatto crollare la borsa di Milano. A pensare a male si farà peccato ma spesso si azzecca. Ora assistiamo al fallimento politico della U.E.

Stiamo avendo la dimostrazione che esiste un Paese reale, orfano di una classe dirigenziale all’altezza della governance, fatto da italiani che per oltre un decennio hanno subito quei tagli scellerati che ci hanno portato a questa fase di vulnerabilità e fragilità. È il paese del mondo della produttività e del lavoro, della sanità, della scuola, delle forze dell’ordine che si impegnano oltre ogni limite e diventano un modello positivo per le generazioni future. Per tutti è arrivato il momento dell’unità, della coesione e della solidarietà indispensabile per implementare il senso di appartenenza a una comunità che sa reagire e vincere. Forza andrà bene, ma dobbiamo cambiar pagina.

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Riccardo Guglielmi – Giornalista scientifico del Corriere Nazionale

https://www.corrierenazionale.net/2020/03/16/la-crisi-e-la-conseguenza-dellausterita-prepariamoci-a-cambiar-pagina/

https://www.corrierepl.it/2020/03/16/la-crisi-e-la-conseguenza-dellausterita-prepariamoci-a-cambiar-pagina/

«Caos a Mater Dei»: ma quando mai, non sparate sulla Croce Rossa

Pronto soccorso e tutte le Unità operative pronte per l’emergenza urgenza

Grande è l’impegno degli operatori sanitari nella lotta al Coronavirus.

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L’Italia è all’avanguardia per il diritto all’informazione che, se pur non espressamente menzionato nella Carta costituzionale repubblicana, è legato alla libertà di manifestazione del pensiero definito dall’articolo 21 della costituzione italiana. La Corte costituzionale con la sentenza n. 420 del 7 dicembre 1994, ha dichiarato che è necessario “garantire il massimo di pluralismo esterno, al fine di soddisfare, attraverso una pluralità di voci concorrenti, il diritto del cittadino all’informazione”.

Dal pluralismo al diritto di cronaca il passo è breve. Ma gli attori del servizio comunicativo, carta stampata, rete e televisione, devono attenersi a regole, che si ispirano all’etica, alla verità, all’esattezza, alla trasparenza e al controllo delle fonti. L’attuale congiuntura è caratterizzata da una guerra contro un nemico invisibile, imprevedibile, feroce, il Coronavirus. Gli operatori sanitario di ogni ordine e grado del Sistema sanitario nazionale da mesi, su un fronte esteso a tutta la nazione, combattono con coraggio, abnegazione e senso del dovere con la certezza che la vittoria è vicina. Il rispetto che deve essere attribuito a queste donne e  a questi uomini ora deve essere altissimo e non deve intaccare professionalità, competenze e di conseguenza le strutture nelle quali operano. Una notizia corretta deve essere imparziale, non deve fare pubblicità o creare false speranze; non deve creare allarme in pubblico esposto, in questo momento, a grosse fragilità. Scrivere che c’è « caos alla Mater di Bari» la struttura che dobbiamo considerare risorsa per il Servizio sanitario regionale, considerata la quantità e qualità di assistenza, il numero dei posti di lavoro, fa un torto, per palese inesattezza e pretestuosità, a medici, infermieri, tecnici, dirigenti, amministratori e crea angoscia nella popolazione.

Non esiste alcun caos. Al di là degli aspetti amministrativi e penali verso chi, con tutte le attenuanti del caso, ha innescato il problema, la giovane mamma che ha partorito, omettendo la provenienza da città del Nord, risultata positiva al Covid-19, tutte le procedure messe in campo dalle dirigenze della Clinica, sono andate nella direzione giusta, grazie alla competenza ed esperienza del Direttore sanitario e del suo staff. Corretta catena di comando, immediata identificazione delle problematiche, messa in campo di soluzioni efficienti ed efficaci (controllo del personale, sanificazione, corretto isolamento e non « zona rossa» ) sono state le procedure adottate in tempi brevi. Non c’è stato  caos, né creato panico nei lavoratori. Alla giusta paura iniziale, la razionalità ha messo in atto i meccanismi di allarme idonei a fronteggiare la situazione. La conseguenza è che non c’è stata  interruzione dei servizi. Mater Dei Hospital è una struttura accredita con il Servizio sanitario regionale e se non si vuole etichettare “pubblica” è nella sostanza di “pubblica utilità”. Le attività ordinarie sono state sospese sino al 31 marzo in esecuzione da quanto stabilito dalla Regione Puglia su tutto il territorio regionale. Invariata rimane la tutela per i pazienti oncologici, la Cardiologia con l’emodinamica resta inserita nella rete dell’infarto, tutte le Unità operative sono allertate per l’emergenza – urgenza. I militari sanno cos’è il fuoco amico, ma non si aspettano che qualcuno spari sulla Croce Rossa. Non esiste il solo Coronavirus, tutte le altre patologie continuano e continueranno a far danni all’uomo perché non scioperano e non vanno in ferie.

Medici e infermieri italiani sono l’equivalente dei pompieri di New York dell’11 settembre 2011. Sono in prima linea, mettono a rischio vita e salute propria. Come per i pompieri ci sono già le prime vittime e lo stesso Vice ministro alla salute, Pierpaolo Sileri, medico anch’esso, pur contagiato, continua a lavorare in isolamento. È il momento che il mondo dell’informazione e la politica tuteli gli operatori della salute, li faccia lavorare in tranquillità, senza il timore di immeritate contestazioni e futuri contenziosi medico legali.

Le donne e gli uomini di Mater Dei Hospital, pur attendendo scuse, non hanno il tempo di star dietro a notizie imparziali e ingannevoli. “Non ragionar di lor ma guarda e passa” scrisse Dante. Come ieri e oggi, domani cureranno quanti chiedono loro aiuto con competenza e professionalità, senza negare sorriso e leggerezza. Al doveroso rispetto per tutto il pianeta della sanità nazionale è cosa buona e giusta aggiungere un meritato “Grazie per tutto quello che state facendo”.

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#Turimaniacasa

Riccardo Guglielmi – Giornalista scientifico del Corriere Nazionale

https://www.corrierenazionale.net/2020/03/14/caos-a-mater-dei-ma-quando-mai-non-sparate-sulla-croce-rossa/