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Lotta al Covid 19: anticorpo monoclonale dall’Olanda, tocilizumab a Napoli

Semaforo giallo per anti infiammatori e cortisonici, verde per gli ipotensivi

Covid-19-ricerca

Risultate vane le terapie tradizionali i ricercatori di tutto il pianeta hanno cominciato a lavorare su più fronti, dai farmaci nati per altre malattie, come quelli anti-Aids o contro l’artrite reumatoide, alla scoperta di nuove molecole. Dalla Fondazione Giovanni Pascale di Napoli, come confermato dal direttore sanitario Leonardo Miscio, in collaborazione con l’Ospedale Cotugno è partita la sperimentazione con tocilizumab,  farmaco usato nel trattamento dell’artrite reumatoide. Da Napoli la sperimentazione si è  estesa in altre regioni, dalla Toscana alla Puglia e alla Calabria, fino alla Lombardia e alle Marche. I clinici osservano un effetto positivo sulla polmonite con recupero della funzione respiratoria.  C’è grande ottimismo su questo farmaco che la Roche, l’azienda produttrice, fornisce  gratuitamente.

Altra speranza arriva dall’Università olandese di Utrecht. I ricercatori stanno mettendo a punto un anticorpo monoclonale progettato espressamente per aggredire il coronavirus Sars-CoV2, che pur non essendo uguale al Covid 19 rappresenta un ottimo modello di base. Gli anticorpi monoclonali sono proteine prodotte da cellule immunitarie, Linfociti B, che grazie alla fusione con cellule trasformate, diventano più longeve e produttive. A una minaccia esterna, pensiamo alla bomba sganciata da un aereo, l’organismo arma la contraerea con i proiettili adeguati. L’anticorpo monoclonale blocca la proteina Spike, artiglio, utilizzata dal virus per aggredire le cellule respiratorie umane. La scienza ha i suoi tempi, sperimentazione su animali e poi sull’uomo, prima di arrivare al commercio. In prospettiva questa potrebbe essere l’arma più efficace e gli studi si estendono dagli USA alla Cina.

Dalla Francia arrivano oggi perplessità sui farmaci anti-infiammatori. Il ministro francese della Salute, Olivier Véran, tramite un tweet, afferma che assumere farmaci anti-infiammatori, come quelli a base di ibuprofene o di cortisone, “potrebbe essere un fattore aggravante dell’infezione” nei malati di coronavirus. Un’affermazione pesante che merita riscontro ed evidenze scientifiche. Comunque in caso di febbre usiamo il paracetamolo, perché ibufene e cortisoni già di loro potrebbero provocare insufficienza renale.

Altra problematica è il trattamento dell’ipertensione arteriosa. I medici ricevono telefonate spaventate dai pazienti ipertesi in terapia da anni con ACE-inibitori o sartani.  In rete circola la notizia suggestiva, ipotetica se non falsa e per bloccare gli allarmismi scende in campo la Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa, presieduta dal Prof. Guido Grassi. In un comunicato stampa ufficiale la SIIA precisa “ In atto NON esiste alcuna evidenza che gli ACE-inibitori favoriscano l’infezione da SARS-CoV-2 e/o che i sartani facciano lo stesso oppure  proteggano dall’infezione stessa”. Un messaggio rassicurante per i tanti ipertesi che devono continuare le terapie in corso. La sospensione dell’ipotensivo rende instabile la pressione arteriosa con conseguenze serie come infarto e ictus.

# Io sto in corsia  #Tu rimani a casa

Riccardo Guglielmi – Giornalista scientifico del Corriere Nazionale

https://www.corrierenazionale.net/2020/03/15/lotta-al-covid-19-anticorpo-monoclonale-dallolanda-tocilizumab-a-napoli/

Congresso SIC ANMCO Puglia e Basilicata

Bari  22.11.2019

Aritmie, infarto e scompenso

Cardiologi a congresso a Bari per cure moderne e farmaci innovativi

Le Cardiologie Universitarie, ospedaliere e della Sanità accreditata di Puglia e Basilicata centri di eccellenza: basta con i viaggi della speranza

I più qualificati esperti delle Cardiologie di Puglia e Basilica si sono dati appuntamento il 22 e 23 novembre presso Nicolaus Sheraton di Bari per il congresso SIC ANMCO 2019 di Puglia e Basilicata.

Due intensi giorni di lavoro per confronto e aggiornamento con l’obiettivo di offrire cure e diagnostiche più efficaci ed efficienti.

In 14 sessioni sono stati affrontati argomenti come ipertensione arteriosa, scompenso cardiaco, cardiopatia ischemica e gestione del rischio cardiovascolare; numerosi i docenti provenienti dall’Università di Bari e Foggia, dagli Ospedali del Centro e del Sud, tra i tanti, Giancarlo Calculli, Pasquale Caldarola, Matteo Di Biase, Antonio Gaglione, Massimo Grimaldi, Rocco Lagioia, Nicola Signore. Significativa è stata la presenza di Domenico Gabrielli, da Ancona, Presidente nazionale dell’ANMCO, l’associazione dei cardiologi ospedalieri.

«Il congresso – come ha commentato Marco Ciccone, docente di Cardiologia dell’Università di Bari – ha permesso aggiornamento delle linee guida e la condivisione dei percorsi diagnostici e terapeutici pubblicati sulle riviste europee». I valori ottimali di colesterolo e di LDL devono diventare sempre più bassi per la prevenzione primaria e secondaria della cardiopatia ischemica; il PCSK9 è una nuova arma che si aggiunge alle statine e all’ezetimibe. Il rischio tromboembolico della fibrillazione atriale è scongiurato dai nuovi anticoagulanti; evidenze ed esperienze a confronto per l’associazione rivaroxaban con antiaggreganti nel trattamento dell’infarto.

I 50 anni della fondazione della Sezione Appulo Lucana della Società italiana, definita il “primo social network scientifico” sono stati festeggiati durante il convegno. Tutti gli specialisti della Scuola di Cardiologia dell’Università di Bari si sono stretti al maestro, il prof. Paolo Rizzon. Nella cerimonia inaugurale di celebrazione Paolo Rizzon è stato definito “L’uomo giunto a Bari dal Nord, un moderno Normanno che ha saputo infondere cultura e dare forma e sostanza alla cardiologia del Sud Italia”. A lui e al suo fedele aiuto, Giuseppe Brindicci, va il merito di aver reso la Sezione Appulo Lucana una “officina di integrazione: all’inizio Università, Ospedale, oggi è coinvolto anche il Territorio”.

Commovente il ricordo della prof.sa Giuseppina Biasco, prematuramente scomparsa. «La nostra professoressa – ha commentato Giancarlo Piccinni, Presidente della Sezione Appulo Lucana della Sic – è stata riferimento per la formazione professionale. Ha saputo trasmettere i valori etici che mettono al primo posto il malato anticipando i percorsi di umanizzazione delle cure». Nel corso dell’evento una intera sessione è stata dedicata alle avanzate terapie mediche e chirurgiche dello scompenso cardiaco, al moderno ruolo della elettrofisiologia e alle tecniche di cardio-stimolazione.

Nella seconda giornata ampio spazio ai nuovi anticoagulanti, farmaci efficaci nel trattamento del rischio tromboembolico che, non necessitando di frequenti controlli della coagulazione, determinano meno disagi ai pazienti e ai familiari. Sono molecole che possono essere facilmente prescritti nel cardiopatico oncologico e anziano. Non è mancata una sessione dedicata all’emodinamica. «Robotica, valvole introdotte per via percutanea, trattamento delle ostruzioni vascolari periferiche e degli aneurismi – ha affermato Vincenzo Pestrichella, responsabile del Dipartimento Cardiovascoalre di Mater Dei Hospital – rappresentano le nuove frontiere della cardiologia interventista. Oggi trattiamo con successo i pazienti senza anestesia generale evitando i rischi della chirurgia tradizionale e della narcosi». Con rigore scientifico è stata anche trattata l’opportunità della terapia con integratori e sostante di derivazione naturale secondo il concetto che anche il cibo cura.

Il congresso, oltre al valore didattico e formativo, ha dimostrato che nelle nostre regioni esiste una coesione tra le società scientifiche. Le strutture cardiologiche di Puglia e Basilicata rappresentano delle vere eccellenze e rendono vani viaggi della speranza fuori regione. La continuità assistenziale tra Università Ospedale e Territorio è reale, il tutto nell’esclusivo interesse di chi è malato.

Evento formativo – Segreteria scientifica e provider: Società Italiana di Cardiologia

Segreteria organizzativa: Italiana Congressi e Formazione Srl www.italianacongressi.it

Bari 23.11.2019

https://www.corrierepl.it/2019/11/23/aritmie-infarto-e-scompenso/

AIFA dispone il ritiro di 748 lotti di medicinali contenenti valsartan

Riscontrata una impurità potenzialmente cancerogena. Consigli a quanti assumono questo farmaco

farmaci

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha disposto il ritiro di diversi lotti di farmaci a base del principio attivo valsartan. È stato infatti riscontrato un difetto di qualità, per cui, come misura precauzionale, l’AIFA e le altre Agenzie europee hanno disposto l’immediato ritiro dalle farmacie e dalla catena distributiva di tutte le confezioni interessate.

I medicinali a base di valsartan vengono utilizzati per il trattamento dell’ipertensione arteriosa e dell’insufficienza cardiaca e nei pazienti che hanno subito un infarto cardiaco.

I pazienti che sono in cura con farmaci a base di valsartan devono verificare se il medicinale che assumono sia presente nella lista dei medicinali coinvolti dal ritiro a scopo precauzionale.

Elenco dei prodotti e dei lotti interessati:

Formato .pdf

La circolare contiene le seguenti informazioni per il cittadino

“Vengono ritirati diversi medicinali contenenti valsartan.  Se il farmaco che assumi non è tra quelli indicati nell’elenco, puoi continuare regolarmente il trattamento. Se sei in trattamento con uno dei prodotti sopra elencati, consulta il medico il prima possibile per passare ad altri farmaci. Non dovresti interrompere il trattamento senza aver parlato con il tuo medico, con il quale potrai concordare un trattamento alternativo (con altro medicinale a base di valsartan non interessato dal ritiro o con altro medicinale appropriato). Se stai prendendo parte a una sperimentazione clinica con valsartan e hai dei dubbi, rivolgiti al clinico responsabile dello studio”.

L’AIFA sta lavorando insieme all’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e alle altre agenzie europee   per valutare il grado di contaminazione nei prodotti coinvolti e adottare misure correttive nel processo produttivo.

Questi sono i consigli che da medico mi permetto di dare:

“Per i pazienti trattati con i medicinali riportati nell’elenco di cui sopra la terapia può essere sostituita con un altro valsartan o con altro antagonista del recettore dell’angiotensina II.

I pazienti trattati con prodotti combinati con valsartan e idroclorotiazide elencati nell’elenco sopra riportato possono passare al trattamento con altri prodotti combinati valsartan idroclorotiazide o  con i monocomponenti, ad es. una compressa di valsartan (non nell’elenco) e una compressa di idroclorotiazide o un prodotto combinato di idroclorotiazide + altro antagonista del recettore dell’angiotensina II”.

Bari 09.07.2018

http://www.polisnotizie.it/2018/07/09/aifa-dispone-il-ritiro-di-748-lotti-di-medicinali-contenenti-valsartan/

 

 

Doctor@live seconda puntata

Martedì 4 aprile alle ore 18 nuova puntata di Doctor@live su Fly Tv canale 218 del digitale terrestre

DOCTOR LIVE PROMO 01

Tema della trasmissione “Ipertensione arteriosa: dallo sfigmomanometro al laboratorio di emodinamica“.
Ospiti della puntata: Vito Vulpis,responsabile Centro ospedaliero ipertensione Policlinico, Vincenzo Palmieri, professore associato di Medicina interna Uniba, Alfredo Marchese, responsabile Cardiologia Interventista Ospedale S. Maria.
Telefonate in diretta al 0805043021 e saranno date risposte alle vostre domande.

fly tv

Doctor@live raddoppia

Per voi il link della puntata:

 

Vulpis, Guglielmi, Palmieri, Marchese
Vulpis, Guglielmi, Palmieri, Marchese
Pino Sassanelli in regia
Pino Sassanelli in regia

2 puntata ospiti