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Meno infarti in Pronto Soccorso. Vero o falso

La parola agli esperti 

Emodinamica Mater Dei

L’analisi degli accessi nei Pronto Soccorso, PS, in queste settimane, evidenzia una sensibile diminuzione dei ricoveri per infarto del miocardio. Merito del coronavirus o paura di contagio.

Ma sono veramente in diminuzione le malattie cardiovascolari.  La risposta è NO e che se pur ridotti gli accessi ai PS, infarto e ictus sono sempre killer spietati che colpiscono ancora. Le persone hanno paura del contagio ospedaliero e temono di imbattersi in medici, infermieri e ricoverati portatori o malati di Covid 19. Nell’infarto del miocardio “il tempo è muscolo”. Intervenire nelle prime 2 ore con l’angioplastica coronarica  dall’insorgenza dei sintomi, dolore al petto il più noto, significa annullare i danni che l’ischemia, mancanza di ossigeno, crea sul muscolo cardiaco. Sono tante le persone, secondo la SIC, Società italiana di cardiologia, che per timore di contagio non richiedono l’intervento del 118 e attendono a casa la scomparsa dei sintomi, perdendo tempo prezioso per la ripresa anatomica e funzionale del cuore. Gli italiani non devono aver paura perché le Unità cardiologiche con terapia intensiva, UTIC, e sale di emodinamica sono sempre operative in qualsiasi ora del giorno e della notte.

Mai come in questo caso l’opinione degli esperti, da anni impegnati nella lotta alle malattie cardiovascolari è fondamentale per diffondere messaggi positivi e infondere tranquillità sulla popolazione. Il team del Dipartimento di  Cardiologia e Cardiochirurgia di Mater Dei Hospital di Bari, sempre operativo  anche in questa fase, si è offerto per condividere riflessioni e consigli pratici.

«La riduzione degli accessi in PS – riferisce Vincenzo Pestichella, direttore della Cardiologia e UTIC – è secondo i dati della SIC, del 50% per infarto e del 40% per scompenso cardiaco. La verità è che coronavirus crea terrore. Pochi giorni fa, mentre con lo staff di emodinamica mi preparavo per un’angioplastica coronarica, il paziente mi ha chiesto quale fosse la sua malattia. Era mio dovere dire la verità con modi adeguati: infarto che vogliamo risolvere dilatando la coronaria ostruita. “Prof meglio un infarto che il corona” mi ha risposto con espressione rasserenata. Tutto è andato per il meglio e ora è a casa». La razionalità ha cacciato la paura. Per l’infarto abbiamo armi certe, per il Covid 19 ancora no.

«Sono ridotti – aggiunge Giuseppe Grandinetti, responsabile dell’Elettrofisiologia – gli accessi al PS del 30% per fibrillazione atriale e del 35% per pace maker e defibrillatori non funzionanti. Coronavirus non concede tregua. Misure di contenimento e allontanamento sociale, problematiche psicologiche reattive, irregolarità della pressione arteriosa, mancanza dei controlli di prevenzione sul territorio, sono terreno fertile per lo sviluppo di aritmie. Tra queste le pericolose aritmie ventricolari e la fibrillazione atriale che, per l’alto rischio tromboembolico, è la madre dell’ictus cerebrale». Come per l’infarto del miocardio la precocità del trattamento della fibrillazione atriale, farmaci antiaritmici, anticoagulanti, permette il ripristino del ritmo normale, sinusale, e la riduzione del rischio di embolie. Nei casi refrattari si interviene  con cardioversione elettrica e ablazione. A Mater Dei Hospital, previo contatto telefonico e in condizioni di massima sicurezza, sono garantiti i controlli dei pace maker e dei defibrillatori per i casi di effettiva necessità e improcrastinabilità. Non è mai venuta meno la disponibilità di eseguire procedure emodinamiche ed elettrofisiologiche, ablazioni, richieste in emergenza urgenza dai colleghi cardiologi degli ospedali periferici.

Mater Dei PS

«Sono quasi dimezzati – commenta Angelo Preziosa, direttore del PS – gli accessi per Sindromi coronariche acute, SCA – ma i casi che giungono alla nostra osservazione presentano indici di danno miocardico molto elevato evidenziabile con grossi aumenti dei marcatori biochimici, Troponina e BNP. Ritardare il ricovero dall’insorgenza dei primi sintomi condiziona negativamente la prognosi di questi pazienti»

L’invito a non aver paura e a consultare sempre i medici di fiducia arriva anche da Sergio Caparrotti, il primario della Cardiochirurgia. «Fa testo l’esperienza di pochi giorni fa che ha visto coinvolto tutto il Dipartimento Cardiovascolare del nostro ospedale. Una signora, C.G.M.  classe 47, ha ritardato 2 giorni dall’insorgenza dei sintomi indicativi di SCA prima di chiamare il 118. Troppo tardi per un’angioplastica risolutiva, pur tentata nella speranza di miglioramento in emergenza. Il danno ischemico  ha determinato la perforazione del setto interventricolare e sviluppato un grave deficit contrattile incompatibile con la vita. È stata necessaria assistenza meccanica alla circolazione, intervento chirurgico in condizioni di estrema urgenza e passaggio nella Unità di terapia intensiva post chirurgica diretta da Cataldo Labriola. Sarebbe bastata un’angioplastica primaria per evitare questi sviluppi drammatici».

Questo caso deve far riflettere tutti noi. Le malattie cardiovascolari non sono in ferie. Le nostre cardiologie continuano a garantire cure efficaci e di qualità. Un appello importante:  ai primi sintomi, consultare il medico di medicina generale o di fiducia per attivare le reti dell’infarto e dello scompenso.

Bari 20.04.2020                                                            24 articolo 2020

https://www.corrierenazionale.net/2020/04/20/meno-infarti-in-pronto-soccorso-vero-o-falso/

https://www.corrierepl.it/2020/04/20/meno-infarti-in-pronto-soccorso-vero-o-falso/

Congresso SIC ANMCO Puglia e Basilicata

Bari  22.11.2019

Aritmie, infarto e scompenso

Cardiologi a congresso a Bari per cure moderne e farmaci innovativi

Le Cardiologie Universitarie, ospedaliere e della Sanità accreditata di Puglia e Basilicata centri di eccellenza: basta con i viaggi della speranza

I più qualificati esperti delle Cardiologie di Puglia e Basilica si sono dati appuntamento il 22 e 23 novembre presso Nicolaus Sheraton di Bari per il congresso SIC ANMCO 2019 di Puglia e Basilicata.

Due intensi giorni di lavoro per confronto e aggiornamento con l’obiettivo di offrire cure e diagnostiche più efficaci ed efficienti.

In 14 sessioni sono stati affrontati argomenti come ipertensione arteriosa, scompenso cardiaco, cardiopatia ischemica e gestione del rischio cardiovascolare; numerosi i docenti provenienti dall’Università di Bari e Foggia, dagli Ospedali del Centro e del Sud, tra i tanti, Giancarlo Calculli, Pasquale Caldarola, Matteo Di Biase, Antonio Gaglione, Massimo Grimaldi, Rocco Lagioia, Nicola Signore. Significativa è stata la presenza di Domenico Gabrielli, da Ancona, Presidente nazionale dell’ANMCO, l’associazione dei cardiologi ospedalieri.

«Il congresso – come ha commentato Marco Ciccone, docente di Cardiologia dell’Università di Bari – ha permesso aggiornamento delle linee guida e la condivisione dei percorsi diagnostici e terapeutici pubblicati sulle riviste europee». I valori ottimali di colesterolo e di LDL devono diventare sempre più bassi per la prevenzione primaria e secondaria della cardiopatia ischemica; il PCSK9 è una nuova arma che si aggiunge alle statine e all’ezetimibe. Il rischio tromboembolico della fibrillazione atriale è scongiurato dai nuovi anticoagulanti; evidenze ed esperienze a confronto per l’associazione rivaroxaban con antiaggreganti nel trattamento dell’infarto.

I 50 anni della fondazione della Sezione Appulo Lucana della Società italiana, definita il “primo social network scientifico” sono stati festeggiati durante il convegno. Tutti gli specialisti della Scuola di Cardiologia dell’Università di Bari si sono stretti al maestro, il prof. Paolo Rizzon. Nella cerimonia inaugurale di celebrazione Paolo Rizzon è stato definito “L’uomo giunto a Bari dal Nord, un moderno Normanno che ha saputo infondere cultura e dare forma e sostanza alla cardiologia del Sud Italia”. A lui e al suo fedele aiuto, Giuseppe Brindicci, va il merito di aver reso la Sezione Appulo Lucana una “officina di integrazione: all’inizio Università, Ospedale, oggi è coinvolto anche il Territorio”.

Commovente il ricordo della prof.sa Giuseppina Biasco, prematuramente scomparsa. «La nostra professoressa – ha commentato Giancarlo Piccinni, Presidente della Sezione Appulo Lucana della Sic – è stata riferimento per la formazione professionale. Ha saputo trasmettere i valori etici che mettono al primo posto il malato anticipando i percorsi di umanizzazione delle cure». Nel corso dell’evento una intera sessione è stata dedicata alle avanzate terapie mediche e chirurgiche dello scompenso cardiaco, al moderno ruolo della elettrofisiologia e alle tecniche di cardio-stimolazione.

Nella seconda giornata ampio spazio ai nuovi anticoagulanti, farmaci efficaci nel trattamento del rischio tromboembolico che, non necessitando di frequenti controlli della coagulazione, determinano meno disagi ai pazienti e ai familiari. Sono molecole che possono essere facilmente prescritti nel cardiopatico oncologico e anziano. Non è mancata una sessione dedicata all’emodinamica. «Robotica, valvole introdotte per via percutanea, trattamento delle ostruzioni vascolari periferiche e degli aneurismi – ha affermato Vincenzo Pestrichella, responsabile del Dipartimento Cardiovascoalre di Mater Dei Hospital – rappresentano le nuove frontiere della cardiologia interventista. Oggi trattiamo con successo i pazienti senza anestesia generale evitando i rischi della chirurgia tradizionale e della narcosi». Con rigore scientifico è stata anche trattata l’opportunità della terapia con integratori e sostante di derivazione naturale secondo il concetto che anche il cibo cura.

Il congresso, oltre al valore didattico e formativo, ha dimostrato che nelle nostre regioni esiste una coesione tra le società scientifiche. Le strutture cardiologiche di Puglia e Basilicata rappresentano delle vere eccellenze e rendono vani viaggi della speranza fuori regione. La continuità assistenziale tra Università Ospedale e Territorio è reale, il tutto nell’esclusivo interesse di chi è malato.

Evento formativo – Segreteria scientifica e provider: Società Italiana di Cardiologia

Segreteria organizzativa: Italiana Congressi e Formazione Srl www.italianacongressi.it

Bari 23.11.2019

https://www.corrierepl.it/2019/11/23/aritmie-infarto-e-scompenso/